MySo-Called(un)Life

Lo standard dei b-movie a tema zombie arriva dall'Australia!


Trama: Barry è un meccanico che ha avuto la vita sconvolta da un'apocalisse misteriosa che trasforma tutti in zombie. Dei soldati che indossano delle maschere anti gas hanno rapito sua sorella Brooke per portarla in un misterioso laboratorio per studi non meglio precisati, mentre lui, con la moglie e la figlia cerca di fuggire..."Wyrmwood" è un b-movie horror australiano di Kiah Roache-Turner, con Jay Gallagher ("To become one") e Bianca Bradey  ("Wrath"), uscito nel 2014. Prodotto low budget nato grazie ad una raccolta fondi su crowdfunding su Indiegogo ad opera di Kiah e Tristan Roache-Turner, non ha assolutamente nulla da invidiare ai prodotti tripla A e, anzi, presenta una freschezza e un ritmo da far impallidire i tanti mattoni horror che passano al cinema negli ultimi anni. Si tratta di un b-movie divertente e molto dinamico, un mix tra "Mad Max" e "L'alba dei morti viventi", come recita la locandina, fatta da appassionati (del genere horror-zombie) per appassionati e la cura, l'amore per il genere si sentono ad ogni fotogramma. Certo, la sceneggiatura è piuttosto semplice e il budget ridotto si nota nel trucco (comunque MOLTO buono, per un prodotto low budget) e gli effetti speciali (anche qui, molto buoni, per essere un film quasi amatoriale), ma il film non annoia un solo minuto e mette in scena alcune idee bizzarre e originali (come l'auto che "va a -alito di- zombie", letteralmente). Anche la recitazione è molto buona, nonostante un cast poco rodato, con attoruncoli che hanno recitato prevalentemente in qualche corto e un paio di serie tv. Ottima la fotografia, pulita e curata, molto saturata. Si tratta di un road-movie molto dinamico, ricco di adrenalina, sparatorie, teste spappolate, scene splatter e battute al testosterone. Non è di certo un film perfetto, coi suoi piccoli difettucci, ma si tratta senza dubbio di un esempio per chiunque voglia approcciarsi al genere horror-zombie, senza sfornare l'ennesimo polpettone edulcorato di merda. Per essere il primo lungometraggio del duo Roache-Turner, quindi, è praticamente un capolavoro e speriamo i due giovani australiani abbiano tante altre frecce appuntite come questa, nel loro arco. 8/10