MySo-Called(un)Life

Ultimo film della trilogia slasher norvegese


Trama: Siamo nel 1976, quando l’albergo Stahoe si trova al collasso a causa di insoliti ed oscuri eventi che hanno creato una brutta fama e l’allontanamento della clientela. La coppia che lo gestisce crede che la causa possa essere il figlio mentalmente instabile e lo rinchiude nel seminterrato. Anni dopo, un gruppo di ragazzi visita l'hotel abbandonato..."Fritt Vilt 3" è un film horror di Mikkel Brænne Sandemose ("Gåten Ragnarok"), uscito nel 2010. Terzo capitolo di questa riuscitissima trilogia norvegese, anche se stavolta si tratta di un prequel che racconta eventi risalenti a quasi trent'anni prima del primo film, con la nascita del killer Geir Olav Brat. Terzo film e terzo regista, cambiato ad ogni pellicola, ma anche uno stile leggermente diverso, più vicino a "Non aprite quella porta", con un gruppo di ragazzi e più di un villain. Ancora una volta, ottima ambientazione, con paesaggi naturali nella fredda Norvegia, ma zero originalità e un cast non all'altezza del carisma della Ingrid Bolsø Berdal dei primi due film. Molto basso il livello di gore e nullo quello di nudità, elementi solitamente piuttosto alti negli slasher (americani). Un buon ultimo film per una trilogia interessante, che però non porta nulla di nuovo nel genere e, purtroppo, lascia ancora qualche interrogativo sul killer dal volto macchiato. 6/10