MySo-Called(un)Life

Schwarzenegger versa due lacrime, per la prima volta.


Trama: Un'adolescente del Midwest viene infettata da un'epidemia che trasforma lentamente in uno zombie cannibale. Durante la sua trasformazione, lunga un paio di settimane, suo padre decide di restarle vicino fino alla fine, anziché mandarla in quarantena in apposite strutture, in cui gli infetti trovano infine la morte, per mezzo di un'iniezione letale..."Maggie" è un film horror/drammatico di Henry Robson, con Arnold Schwarzenegger e Abigail Breslin ("Benvenuti a Zombieland", "Haunter"), uscito nel 2015. "Maggie è un film sull'attesa di un momento fatale che incombe, più un dramma lancinante che un horror a cui si richiama nell'iconografia e nella reiterazione della poetica della malinconica solitudine del freak, una storia di amore paterno che mette a dura prova i canali lacrimali". [cit. dal caro Bradipo] Robson è alla sua prima come regista, dopo un passato da editor e designer di titoli di coda, tra cui quelli di "Una notte da leoni 2" e "Biancaneve e il cacciatore". Poco da dire. Certo, finalmente un film in cui gli zombie sono solo una metafora, per un film che nasconde un chiaro riferimento sociale (l'epidemia zombie può benissimo essere sostituita con una qualsiasi malattia terminale), come faceva il grande Romero. E, sia chiaro, fa piacere, per una volta, vedere Schwarzenegger in un ruolo per nulla action, soprattutto ora che il fisico inizia ad avere i suoi cedimenti, a 67 anni suonati. Il film, però, sta veramente TUTTO nell'attesa dell'ineluttabile. Non succede praticamente nulla. C'è questa ragazza, che inizia a diventare uno zombie e si avvia ad una triste dipartita, e c'è suo padre, che non riesce ad accettare la cosa. Punto. 5/10