MySo-Called(un)Life

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Trama: Shun Takahata è un normale studente delle superiori ma la giornata inizia in maniera diversa: la testa del suo professore esplode e il suo posto viene preso da una bambola daruma che obbliga Shun e i suoi compagni di classe a giocare a “Daruma ga koronda” (Uno,Due,Tre Stella), un gioco per bambini ma in una versione che uccide chi perde..."As the Gods will" (orig. "Kami-sama no iu tōri") è un film horror di Takashi Miike ("Ichi the Killer", "Yattaman - Il film"), con Sôta Fukushi ("Kamen Rider Fourze") e Ryûnosuke Kamiki ("Rurouni Kenshin: The Legend Ends", "La città incantata", "Summer Wars"), uscito nel 2014. Live action tratto dal manga omonimo scritto da Muneyuki Kaneshiro ed illustrato da Akeji Fujimura. Dopo "Yattarman", Miike torna a lavorare su un soggetto tratto dal mondo dei manga/anime giapponesi, trovando pane per i suoi denti nel lavoro di Kaneshiro Muneyuki e Akeji Fujimura. La partenza è ottima, con il daruma in CGI (discreta, come sempre) che fa esplodere le teste di un'intera (quasi) classe di liceali costretti a partecipare ad una letale versione del celebre "Daruma-san ga Koronda" (un-due-tre-stella!). Non fosse per il sangue che, magicamente, si trasforma in biglie rosse, sarebbe tutto come nel manga. Fedele anche il secondo gioco, una sorta di gioco del gatto col topo, tra un Maneki-Neko gigante e gli studenti vestiti da topi. Così come il terzo gioco, una sorta di mosca cieca con quattro malvagie bambole Kokeshi. Da lì in poi, però, il film prende una piega tutta sua, stravolgendo completamente il soggetto originale e mostrando due giochi nuovi (lo Shiroi Kuma e le Matrioske), non presenti nel manga e sicuramente meno coinvolgenti della splendida battaglia di tiro alla fune con i putti che fanno pipì. La regia di Miike è, come sempre, geniale con scene veloci, tagli netti e una brutale violenza estetica, che non nasconde morti violenti e spruzzi di sangue esagerati. Buona anche la recitazione, nonostante il cast giovane. Alcuni attori sono perfetti nella loro parte, come Sota Fukushi (Shun), Hirona Yamazaki (Ichika) e Mio Yuki (Shoko), assomigliando molto alla loro controparte cartacea, mentre altri stonano leggermente (Ryunosuke Kamiki è un po' troppo mingherlino per essere il bullo Takeru) o non assomigliano per niente (Nao Omori non ha niente a che vedere con l'hikikomori obeso Takumi). Il risultato è un death game avvincente, che parte in quarta e si rovina un po' nel finale, volendo allontanarsi dal soggetto originale, con un finale mediocre (lo scontro tra Shun e Takeru non ha senso), ma aperto ad un probabile seguito. 7/10