MySo-Called(un)Life

"Scusa, me la tocchi la medusa" - Mc Cavallo


Trama: Jessica è perseguitata da incubi in cui è presente un uomo dalla testa di cavallo, il cui significato le sfugge. Quando muore sua nonna (che scoprirà essere stata vittima degli stessi incubi), la ragazza torna a casa dalla madre, con cui ha un pessimo rapporto, si ammala e cerca di rendere più profondo il suo sonno con dell'etere per risolvere il problema degli incubi ricorrenti... "Horsehead" è un film horror francese di Romain Basset, con Lilly-Fleur Pointeaux (un sacco di serie tv) e Catriona MacColl ("...E tu vivrai nel terrore! L'aldilà"), uscito nel 2014. "In questo film Romain Basset tratta i fenomeni psichici legati al sonno, analizzando i disturbi ad esso correlati, il viaggio astrale e anche la fase REM. Horsehead trascina lo spettatore in un emozionante spettacolo immaginario e surreale in cui è piacevole sprofondare ammaliati dalle intense immagini e dalla musica" [cit.] Di film che parlano dei sogni lucidi ce ne sono a decine, come "A Nightmare on Elm Street" e il più recente "Insidious", passando anche per l'anime "Ghost Hound". Nel suo lungometraggio d'esordio, Basset ha puntato tutto sull'estetica, citando più volte lo splendido dipinto "L'incubo" (1781) di Johann Heinrich Füssli, ma anche l'insistenza cromatica di "Suspiria" di Dario Argento (durante le visioni, il rosso domina su tutto). La fotografia, a cura di Vincent Vieillard-Baron, è davvero elegante, specie nelle scene oniriche, e l'uomo-cavallo, per quanto realizzato in maniera piuttosto semplicistica, è perturbante quanto basta, con quel testone gigante e gli spilloni in mano. Buona anche la recitazione, con una Lilly-Fleur Pointeaux, giovane e bella, perfetta nel suo ruolo. La sceneggiatura si focalizza sugli incubi di Jessica, i quali nascondono però un rapporto burrascoso con la madre, che nasconde un pesante segreto. Il finale, però, è di difficile interpretazione e io, infatti, non l'ho capito. In definitiva, un film horror assolutamente interessante, dal punto di vista estetico, con una moltitudine di scene oniriche girate con dovizia di particolari e una grande attenzione cromatica, ma che finisce per pasticciare un po' con la sceneggiatura, risultando poco comprensibile. 6.5/10