MySo-Called(un)Life

Aumentano i segmenti del centopiedi, ma diminuisce la qualità del film.


Trama: Il preprotente Bill Boss è a capo di una grande prigione di stato negli Stati Uniti, che presenta la più alta quantità di rivolte carcerarie, spese mediche e turnover del personale. Sotto la minaccia di licenziamento da parte del Governatore, il suo fedele braccio destro Dwight se ne esce con una brillante idea, basata sui famosi film "The Human Centipede"..."The Human Centipede 3 (Final Sequence)" è un film horror scritto e diretto da Tom Six, con Dieter Laser, Laurence R. Harvey, Eric Roberts e Bree Olson, uscito nel 2015. Terzo e ultimo capitolo della trilogia sul centopiedi umano ideata dal regista belga Tom Six. Se già nel primo seguito, il protagonista era fissato con il dvd del primo film, questo è un vero e proprio elogio all'autoreferenzialità, poiché, oltre a venire citati e mostrati i dvd dei primi due film, compare perfino Tom Six nei panni di se stesso. Vero e proprio meta-cinema, quindi, che risulta quasi indigesto. Cambiano i colori, freddi nel primo, b/n nel secondo e caldissimi, desertici in questo. E cambia anche il genere, più serio nel primo, totalmente splatter nel secondo. Stavolta ci troviamo di fronte ad un exploitation QUASI tarantiniano, con un Dieter Laser lasciato a briglia sciolta che sbraita come un forsennato per 102', dimostrando ben poche qualità recitative. Già meglio Laurence R. Harvey che, se nel primo film sembrava veramente un ritardato, qui almeno dice qualcosa. Pollice verso per Bree Olson, invece, che, pur arrivando dal mondo del porno, non mostra manco un capezzolo (il tettometro segna 0/10). Insufficienza, ahimé, anche per quanto riguarda il gore, che nel secondo film aveva toccato livelli piuttosto elevati (il feto schiacciato sotto l'acceleratore appena partorito resta nella mia top 5 assoluta!): a parte le polpette di testicoli e un coito renale, si vede ben poco... Sicuramente il peggiore delle tre 'sequenze', quindi. Peccato. 4.75/10P.S: Eric Roberts risulta l'attore più prolifico nella storia della televisione e del cinema americano essendo apparso in più di 380 produzioni differenti.