MySo-Called(un)Life

Post N° 1185


Trama: To Autumn Moon, un giovane gangster di bassa lega, lotta per trovare un significato alla sua violenta esistenza priva di speranza. Unici compagni della sua quotidianità sono un minorato mentale, che deve sempre salvare dai teppisti, una ragazza malata terminale di cui s'innamora e il fantasma di una ragazza suicidia che lo perseguita..."Made in Hong Kong" è un film crudo, intenso, violento e tragico. E' stato girato con un budget ridotto all'osso, attori improvvisati tirati su dalla strada e scarti di pellicola. Ma forse proprio per questo è fortemente realistico. Vedere come vivono i giovani protagonisti fa male, così come, per esempio, vedere i micro-appartamentini in cui vivono, così simili alle cellette degli alveari. Moon è un personaggio stupendo, con le debolezze di un adolescente, con la vita da delinquente, ma fondamentalmente un buono (per es. si prende cura di Jackie, il ragazzo minorato). L'amore tra Moon e Ah Ping, poi, che non ha nemmeno il tempo di sbocciare, spiazza, così come la lettura della lettera, alla fine...La frase: "[il suicidio] è l'ultima soluzione, quando non ce ne sono più altre. Un piccolo salto e via. Niente di terribile. Morire non ha bisogno di molto coraggio. Ma diventa difficile, quando bisogna farlo veramente. [...] Il mondo è ingiusto. Quelli che meritano di morire, vivono; e quelli che devono vivere, muoiono." (Moon)