MySo-Called(un)Life

Post N° 1358


Trama: Città-cupola di Romdo. Ogni cittadino è affiancato da un androide, un Entourage. Ma qualcosa sta cambiando. Il Cogito, un virus che colpisce gli androidi, gli Autorave, li spinge ad acquisire una propria coscienza e sottrarsi al controllo umano. E poi un essere mostruoso, un Proxy, riesce a fuggire al controllo degli scienziati che lo studiavano in segreto..."Ergo Proxy" è un anime fantascientifico-cyberpunk trasmesso in Giappone nel 2006, diretto da Shukou Murase ("Witch Hunter Robin") e sceneggiato da Dai Sato ("Cowboy Bebop" e "Samurai Champloo"). Chiedo scusa in anticipo se mi dilungherò, ma EP è un anime per cui vale la pena spendere più di due parole. Innanzitutto c'è da dire che è un anime di nicchia e per un target adulto; non che ci siano scene erotiche o troppo violente (alcune uccisioni, sì, ma nella media), ma è un anime complesso da seguire e comprendere. L'atmosfera in cui si viene immersi sin da subito dà molto da riflettere: siamo in un futuro non ben identificato, in cui i pochi sopravvissuti alle stragi vivono in città-cupole, nel grigiore più totale, sia ambientale, sia emotivo. La società vuole, infatti, che per essere un Cittadino Modello sia necessario annullare le proprie emozioni. I protagonisti principali sono solo 3, a differenza della maggior parte di anime di media durata: Vincent Law, un immigrato addetto al controllo degli Autorave, Re-L (Real) Mayer, ispettrice nonchè nipote del Primo Cittadino, e Pino, una bambina-Autorave infetta dal Cogito. A questi se ne aggiungono altri tre: Daedalus Yumeno, scienziato del team di ricerca Proxy, Raul Creed, il capo di Romdo, e Iggy, l'Entourage di Real. Il disegno è ottimo, nonostante alcuni (pochi) cali di qualità, e così anche le animazioni. Lo stesso vale per le musiche: "Kiri" dei Monoral, l'OP, è una delle sigle più belle che abbia mai sentito, ma anche "Paranoic Android" dei più famosi Radiohead non è male. Una particolarità evidente è costituita dagli episodi, molti dei quali sembrano sconnessi dai precedenti, o sono addirittura dei "fake", in quanto frutto di mere illusioni di Vincent. Questo dà un forte senso di smarrimento, il più delle volte. Ma la cosa che più lascia a bocca aperta sono le citazioni. Innanzitutto l'anime ricorda moltissimo il celebre film "Blade Runner", ma questa è solo una delle tante. "Ergo" deriva da Cartesio, "Cogito ergo sum", frase che viene ripetuta più volte, soprattutto nell'ultimo episodio. E la poesia che appare nei primi secondi del primo episodio? è uno scritto di Michelangelo, personaggio che riappare nel palazzo del Primo Cittadino (ispirato al Palazzo dei Medici), così come le quattro statue al suo interno. E così via in un labirinto di citazione coltissime, fino alla fine [QUI - leggete "Curiosità"]. In definitiva, "Ergo Proxy" è sicuramente un capolavoro dell'animazione giapponese, ma necessita, forse, di più visioni, dato che, alla prima, rimangono molti misteri irrisolti. [Info: wiki' - yamato - animeclick]