MySo-Called(un)Life

AAAAAAAAAAHHHHHH! Boh, boh, boh, crisiiiii! AHHHHH!!!


"Mi sento soffocare, affogare, oppresso dalla vita che mi si prospetta, ho bisogno di respirare, profondamente, lentamente. Poi la verita' e' che non mi manca nulla, ma lamentarmi e' una cosa che mi viene benissimo". [Gino]"questa giornata è come tante senza valore: apparentemente senza niente che accada imminentemente. So che non cambierò mai veramente... [...] il mio sguardo è perso nel vuoto ed il vuoto mi guarda. E' un tempo che forse mi perdo è un tempo che non mi riguarda. Ho come arma più di un pensiero che mi fa da guardia, ho gente intorno ma non sento nessuno che parla. Starò alla larga da chi mi trasmetterà calma, da quelli che hanno in mente sempre pronta una condanna, il vento mi manda ogni idea alla deriva. [...] Mi chiedo cos'è che non va, forse non c'è niente, niente forse che mi interessi veramente; mi importa di questo, mi importa di quello, ma poi faccio molta fatica a pensare che sono come voi... ho i problemi che hai, tu forse meno, forse di più. Forse parlarne questa volta non ci servirà. Chissà tenersi tutto dentro che effetto farà, chissà tenersi dentro che cosa farà..." [Nesli]Come va, Alex? Boh, mah, guarda... va così. Grigio come sempre, in questo momento. Ma le cose non vanno male. Ho delle persone che mi vogliono bene, ma bene davvero. Persone che mi fanno stare bene, che mi fanno sentire felice e mi fanno provare calore. Ho un lavoro, dei colleghi, una casa, (pochi) soldi, una (medio-buona) salute... mangio, bevo... dormo pochissimo, ecco. Questo è un problema non trascurabile, è vero. Ma non è quello di cui volevo parl... ehm, scrivere. Non so nemmeno io cosa non vada, ma qualcosa ci dev'essere. E' un po' come quel senso di grigio, tipico dei romanzi di Murakami. Non ci sono problemi gravi come guerra, fame nel mondo o altro, ma è tutto impregnato di grigio. Mi ripeto, sì, ma non so come altro chiamarlo. E, ripeto anche questo, non sono affatto triste. Anzi, stranamente questo è un periodo piuttosto piacevole. Ma forse è proprio quella proiezione in avanti, che si lega al discorso che feci molti anni fa, riguardo al fatto che la felicità è per chi si ferma, mentre le persone intelligenti non possono essere veramente felici dato che, una volta ottenuto ciò che desideravano, non riescono ad accontentarsi, ma si lanciano alla ricerca di qualcos'altro. Sì, dev'essere proprio un problema di proiezione. Così come quando guido o cammino: il mio cervello pensa già a ciò che, in teoria, accadrà nei momenti successivi e io agisco di conseguenza. "E' inutile pensare che non serve a nulla questa solitudine, tutte le parole di conforto mi fan ridere, tutti quei detti tipo 'vivi e lascia vivere', tutto il tempo che è passato resta una certezza e quello che verrà lo guardo con insicurezza..."[to be continued... or not?]