MySo-Called(un)Life

Gli album della settimana


"A dream is a question you don't know how to answer" - J. Craig
Primo album da solista per Jonny Craig, voce dei Dance Gavin Dance, prima, e degli Emarosa, poi, uscito nel 2009. Dieci pezzi, tra cui un'intro. A livello vocale, nulla da dire. Non solo Jonny è una delle mie voci preferite in assoluto in ambiente post-hardcore, ma viene riconosciuta come tale dalla gran parte delle persone. Quest'album segna un cambio di genere piuttosto forte, però, con un sound tra il pop e l'r'n'b, molto catchy e orecchiabile, quasi commerciale. I brani, pur non spiccando in quanto a originalità, hanno una grande carica di sensualità ("7 AM, 2 bottles and the wrong road"). Tra i migliori, il singolo "Istillfeelher part III". Ad ogni modo, nonostante molte recensioni gli diano voti alti, a me non ha convinto appieno. Continuo a preferire il vecchio Jonny dei DGD. 7.5"Sawe with me" - The Title
Secondo album, dopo "Making a Scene" ('08) e vari EP, per la band pop-tronic/powerpop di Castle Point, NJ. Niente da dire, il solito album pop-tronic con grande utilizzo di synth, voci modificate e nulla di originale. Ho ascoltato qualche minuto e poi -> Cestino. 5/10"Amen" - My Own Private Alaska (M.O.P.A)
Primo album, dopo un EP omonimo, per la band "experimental / alternative hardcore" francese. Undici brani. Brani piuttosto difficili da digerire e molto underground. Niente basso o chitarre. Solo piano, batteria e voce. Una voce spesso screamo e struggente. E un piano ancor più struggente. Tra i pezzi forti, "Die for me". Ad ogni modo è una musica davvero difficile, che piacerà a pochi, ma proprio per la sua originalità e il suo coraggio, quest'album merita un bel voto. 8/10