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sesso con il crocifisso: e scoppia lo scandalo a Venezia!


Fare sesso col... crocifisso!Certo che il campo della trasgressione e perversione non ha limiti!E' la scena del film in concorso al Festival di Venezia "Paradise Faith", secondo capitolo della trilogia sulle virtù teologali di Ulrich Seidl, a destare scandalo ma allo sgtesso tempo applausi! La scena cult è quella del sesso con un crocifisso che pratica l'ultracattolica protagonista Anna Maria. Prima lo stacca lentamente, e con grande rispetto dalla parete, poi lo bacia leccandolo in ogni sua parte e, infine, si masturba con lo stesso sotto le coperte.Ma tenetevi pronti al peggio perchè la scena forte non finisce qui, anzi è solo l' inizio.  La fede oltranzista della donna fa sì che si autoflagelli, si infligga la pena del cilicio, cammini per casa in ginocchio pregando, scandisca slogan contro il sesso vero nemico del Signore, frequenti una comunità che, tra i suoi slogan, ha quello di "Siamo le truppe d'assalto della Chiesa". Come mostra anche la locandina del film, la protagonista è munita di una statuetta di Maria alta circa un metro ed entra nelle case degli sconosciuti al motto: "La Madonna è venuta ad aiutarvi". E non sempre viene accolta bene.
Gran parte di "Paradise Faith" si svolge nell'asettica casa, maniacalmente ordinata della donna, una casa piena di crocifissi, santi e della foto del Papa. Tra le guerre della coppia anche quelle che vedono il marito di Anna staccare con ostinazione ogni simbolo cristiano dalle pareti della casa e la moglie rimettere tutto posto. Ma scoviamo più a fondo la morale del film: perchè il regista ha voluto mostrare scene così "forti" e che potrebbero provocare critiche da parte del Vaticano? "Il punto di partenza per la sceneggiatura - dice il regista - è stata la storia vera che ho mostrato nel mio documentario, Jesus, Du weisst, e che poi ho sviluppato in Paradies: Glaube, con personaggi e situazioni di fantasia. Il film racconta la storia di una donna che, delusa dall’amore terreno e dal suo matrimonio (con un musulmano), si rivolge a Gesù – che non solo adora e ama spiritualmente, ma desidera anche sessualmente come amante". "Durante la genesi del film, - conclude - che è durata quattro anni, il mio interesse si è rivolto soprattutto al conflitto coniugale che scoppia il giorno in cui il passato di Annamaria irrompe nel suo presente. La donna non capisce che proprio la sua adorazione cieca per Gesù la porta all’inumanità e all’incapacità di provare amore – e alla perdita di quella virtù cristiana che permette di amare il prossimo".Che dire?La trasgressione e la fantasia di certo non ha limiti... voi che ne pensate?