Ricevere una lettera...era tutta un'altra cosa.. sentire l’odore della carta,vedere il colore della pennache era stata usata per scrivere, e magari qualche macchia involontaria di inchiostro,che nel tempo, sbiadita, si è anche allargata... Il bello delle lettere scritte a mano è proprioche le puoi conservare e tornare a toccarle a distanza di tempo,andare a rintracciare quelle sensazioni ancora a distanza di anni. E forse quello che mi manca è l’emozionedi vederle nella cassetta della posta... A volte rileggendole viene da pensare alla personache le ha scritte, in quel momento,al suo stato d’animo di allora, e al tuo… Ognuno lascia un’impronta di sé, una sua storia d’amore,una sua sofferenza, una sua allegria, una sua trepidazione: sono pezzi di carta solo apparentemente,ma vissuti sulla pelle, nel cuore... La parola è un corteggiamento lento e come tale va vissuta...le parole io le scelgo, le assaporo,mi piace sceglierne e ascoltarne il suono... Era bello scriverle, scegliere la carta giusta ogni volta.. quella adatta all’occasione e alla persona che la doveva ricevere, era bello fare anche piccole cancellaturementre buttavi giù i tuoi pensieri, le tue emozioni, perchè anche quelle facevano partedi quel pezzetto di vita che ti raccontava. Ciò che volevo dire è che la scrittura,quella fatta di inchiostro su carta,conserva un sapore ed un odore unico ed inimitabile, ma forse anacronistico ai giorni nostriin cui tutto deve essere in “real time"...
...c'era una volta la lettera...
Ricevere una lettera...era tutta un'altra cosa.. sentire l’odore della carta,vedere il colore della pennache era stata usata per scrivere, e magari qualche macchia involontaria di inchiostro,che nel tempo, sbiadita, si è anche allargata... Il bello delle lettere scritte a mano è proprioche le puoi conservare e tornare a toccarle a distanza di tempo,andare a rintracciare quelle sensazioni ancora a distanza di anni. E forse quello che mi manca è l’emozionedi vederle nella cassetta della posta... A volte rileggendole viene da pensare alla personache le ha scritte, in quel momento,al suo stato d’animo di allora, e al tuo… Ognuno lascia un’impronta di sé, una sua storia d’amore,una sua sofferenza, una sua allegria, una sua trepidazione: sono pezzi di carta solo apparentemente,ma vissuti sulla pelle, nel cuore... La parola è un corteggiamento lento e come tale va vissuta...le parole io le scelgo, le assaporo,mi piace sceglierne e ascoltarne il suono... Era bello scriverle, scegliere la carta giusta ogni volta.. quella adatta all’occasione e alla persona che la doveva ricevere, era bello fare anche piccole cancellaturementre buttavi giù i tuoi pensieri, le tue emozioni, perchè anche quelle facevano partedi quel pezzetto di vita che ti raccontava. Ciò che volevo dire è che la scrittura,quella fatta di inchiostro su carta,conserva un sapore ed un odore unico ed inimitabile, ma forse anacronistico ai giorni nostriin cui tutto deve essere in “real time"...