*Polvere di Stelle*

Post N° 166


Sono tornata ieri sare dalla sicilia... mi sono divertita anche se non con un sorriso spensierato sulle labbra... di certo se mi lasciavo un po' andare mi sarei divertita di più, ma ogni cosa mi ricordava nicolas... devo raccontarvi di sta mattina: “Chiara!! Ma che fina hai fatto?? Non sai quanto ti ho cercata!! Non 6 stata a casa questo mese?”Ero andata ad aprire la porta e mai avrei pensato che dietro ci fosse proprio lui”Sai esistono anche i cellulari se è vero che mi hai cercata cosi tanto come dici tu…” stronza. Si, volevo fare la stronza… gli stronzi non soffrono, loro se ne fregano e vivono sul proprio tornaconto… purtroppo io non sono una stronza, ma posso solo fare finta di esserlo.”E che volevo parlarti a voce… certe cose non possono essere dette per telefono…””Beh, parla allora””Per il concerto… non volevo offenderti o metterti in imbarazzo… volevo farti capire che ci tengo molto a te… ho scelto I miss you perché mi manchi sul serio… ho bisogno di te!”A quel punto mi chiesi se anche il mio cuore aveva bisogno di lui, ma non mi rispondeva. Era immerso nel caos.”Mi hai fatto soffrire…””… e di questo me ne scuso!!””Ti avevo gia dato la possibilità di rimediare, e hai solo peggiorato le cose””…ma ho passato un periodo pieno di cose da fare! non pensavo, non immaginavo…””appunto… non pensavi! Non MI pensavi… a questo punto non so se sia vero che ti manco e che hai bisogno di me perché lo sarebbe stato prima come lo è adesso”E finimmo in un silenzio imbarazzante. guardava in terra con gli occhi lucidi."Hai ragione... mi sono comportato male... al tuo posto avrei fatto lo stesso... e solo che era un periodo in cui non capivo...""cosa?""non sapevo se ti amavo... ho provato ad allontanarmi per vedere se sentivo la tua mancanza... ma si capisce il valore delle persone solo quando le si perde...""Quindi il vero motivo e che non mi amavi...""no... ti amavo... mi mancavi, ma mi sforzavo"Mi sentivo presa in giro... mi sentivo un gioco nelle sue mani... "Possiamo almeno rimanere amici?" questa sua richiesta mi sorprese. Aveva perso, aveva gettato la spugna e non era da lui.”non lo so…. Ciao” e gli chiusi la porta in faccia, giusto in tempo perché non mi vedesse piangere, lacrime, molte lacrime. Salii le scale velocemente senza guardarmi indietro, perché più corri e piu debole sarà l’istinto di girarti.perché pensi che più lontano vai e più piccolo vedrai quello che ti sei lasciata alle spalle. Ma in questo caso non funzionano le regole della prospettiva.Puoi andare avanti per chilometri, miglia, mesi e anni ma basta un ricordo per riportarti li, al punto di partenza e ti basterà questo ricordo per farti capire che alla fine non sei poi andata così lontano.I ricordi… quando arrivava sotto casa, con una rosa rossa in mano e uno scusa in bocca e tante promesse… un “sara tutto diverso”… quanto gli credevo!Poi la rosa appassiva… il nostro amore è un po’ come lei…