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56a Biennale d'arte di Venezia: i padiglioni da non perdere


Stati UnitiJoan Jonas - They come to us without a wordSovrapposizioni di storie in video, dove il tema principale è la natura ed il suo cambiamento repentino. L'opera di Joan Jonas è caratterizzata dal superamento di ogni scissione tra natura e spiritualità, rito e folklore. La sua pratica artistica è influenzata dalla letteratura e dalla poesia, con l'utilizzo di oggetti ricorrenti, quali specchi e maschere, che derivano da forme elementari come la linea e il cerchio, oppure da oggetti che vengono raccolti e collezionati durante i suoi viaggi. In alcune scene l'artista compare con il volto coperto, quasi fosse un fantasma, in mezzo alla natura: questo suo comparire, assieme al suo fedele cane bianco, compagno e personaggio fiabesco dei suoi video, ha qualcosa di iniziatico. Il mito si sovrappone al quotidiano e all'immaginazione, dando vita a rappresentazioni oniriche che ricompongono situazioni riconoscibili. Nei suoi video e nei suoi oggetti che troviamo disseminati fisicamente nel percorso delle stanze del padiglione, leggo umanità e un rapporto stretto d'amore con una natura in pericolo: è stupendo questo immergersi nella natura e abitare con essa, esserle vicino, così come fanno i bambini che nei suoi video giocano con essa e la coccolano. OlandaHerman De Vries - To be all the way to bePer Herman dv l'esistenza umana è principalmente radicata non nel pensiero bensì nella consapevolezza. DV apre il suo sguardo alle cose stesse e ci invita con le sue opere a a trovare i significati e la poesia attribuiti alle cose. Delicato nella sua esposizione, in questo padiglione potrete trovare una collezione di oggetti semplici presenti della natura che alla vista quotidiana non creerebbero meraviglia, ma qui inseriti, in una precisa raccolta che parla di luoghi e delle loro biodiversità, rende questi oggetti unici e autentici.DV ha documentato il suo soggiorno  a Venezia e nella laguna in un diario di viaggio. "From the laguna of venice - a journal" resoconto visivo e materiale di ciò che ha percepito e del materiale che ha raccolto nell'habitat veneziano.UngheriaSzilard Cseze - Sustainable IdentitiesL'arte cinetica è protagonista in questo spazio, in cui si trovano leggere sfere bianche che, seguendo una precisa temporizzazione, si muovono lentamente sospese all'interno di tubi di PVC trasparenti. Sono tubi che comunicano nelle diverse stanze del padiglione e le palle al loro interno a volte si incontrano. Nel mezzo della stanza un cuscino che ritmicamente si gonfia e si sgonfia sembra rappresentare il centro che dirige e sostiene il sistema.FranciaCeleste Boursier-Mougenot - RevolutionsSi entra in un padiglione fantastico, un altro mondo. Potrete rilassarvi in un anfiteatro in cui rimanere sdraiati, cullati da una musica ipnotica a godervi lo spettacolo. Non vi svelo tutto l'incanto, ma solo vi anticipo che anche la natura viene condizionata dalla musica, la melodia porterà alberi ad ondeggiare sinuosamente. UruguayMarco Maggi - Global MyopiaIn un mondo che mostra segnali di miopia, il lavoro dell'artista è quello che impegnarsi a trovare un equilibrio, realizzando una mappa con edifici, ponti, strade, in un'installazione di carta intagliata appesa ai muri. Ci vuole attenzione e precisione di sguardo per scoprire i meandri di questa scultura, come ci vuole altrettanto impegno per cercare un ordine per definire un futuro desiderabile per questo mondo. Altre notazioni:TurchiaUn arcobaleno di neon ci accoglie nel padiglione turco, un futuro che vorrei, dopo la tempesta degli ultimi anni. Di rilievo anche le fotografie con contorni sottolineati con ferro battuto, in forte analogia e continuazione dell'artigianalità delle vetrate antiche delle chiese.KosovoSi entra in un mare blu, direi blu Klein, si possono togliere le scarpe e camminare su questo mare, dove, ogni tanto spuntano delle boe che ci permettono di sentirci al sicuro.GiapponeMolto coreografica la stanza del padiglione: dal soffitto pendono migliaia di chiavi legate a un filo rosso.