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VINCENZO AGNETTI - CENT'ANNI DA ADESSO


Fino al 24 settembre a Palazzo Reale a Milano sarà possibile visitare un'ampia retrospettiva sull'artista milanese Vincenzo Agnetti.L'artista è riconosciuto quale una delle massime espressioni dell'arte concettuale italiana: i suoi 'Assiomi' degli anni '70, di cui troverete una ricca esposizione in mostra, sono tra i lavori che meglio rappresentano la sua ricerca, in cui, partendo da riflessioni personali, arriva a sintetizzare in frasi scritte su bacheliti nere - letteralmente oserei dire lapidarie - il frutto, la conclusione della sua ricerca concettuale.Dietro ci sono sempre frasi che aprono la porta a storie, riflessioni ed interpretazioni. Pertanto, queste sue opere possono essere lette secondo due registri, uno a carattere e valore meramente iconico, uno che rimanda al pensiero più profondo; i suoi lavori più emblematici sono sintesi di Immagine e Pensiero.Nella sua produzione, la parola è elemento centrale, principalmente scritta, sua modalità preferita d'espressione (oltre che per gli Assiomi anche ad esempio per la serie dei Feltri o per la Macchina Drogata) a volte anche parola recitata, come nell'Amleto Politico, opera in cui emerge la capacità di interpretazione, con una performance in cui declama i numeri dall'uno al dieci, riuscendo a farli diventare linguaggio universale che supera bandiere e appartenenze razziali e ideali.Come avrete modo di vedere, l'ambizione di questa mostra, curata dalla famiglia di Vincenzo, in primis da Germana Agnetti, con parte critica di Marco Meneguzzo, è stata quella di riportare lo spirito da cui partivano i suoi lavori, attraverso meticolose cartelle di presentazione, lasciando che le opere potessero parlare da sole e allo stesso tempo scoprendo che dietro c'è sempre un pensiero importante... e credo, avendola vista, che l'obiettivo sia stato centrato.Buona visione,Living