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3. VIVA ARTE VIVA: L'interconnessione fa fiorire la cultura di un Paese (57-esima Biennale d'Arte di Venezia)


Ancora pochi giorni per visitare la 57-esima Biennale d'Arte di Venezia.Come già ho scritto nei precedenti post, dal titolo della rassegna di quest'anno, 'Viva Arte Viva', emerge la voglia di riconoscere la vitalità dell'arte, sia nei suoi contenuti, come è stato proposto nel Padiglione Italia da Roberto Cuoghi, in cui la vita ed i suoi mutamenti influenzano e danno forma alla materia artistica, sia nella capacità umana e degli esseri viventi di creare rete, di connettersi in forma di tribù, popolo, la cui unione, aiuto solidale nel contributo di ogni singola parte, aiuta a portare a migliori modi di vivere, come è stato proposto da diversi padiglioni, tra cui Cile e Andorra, in cui il lavoro del singolo veniva magnificato allorquando entrava a far parte di un'opera più grande, collettiva (vedi precedenti post).Altresì, con 'Viva Arte Viva' il padiglione Diaspora ha connotato questo termine facendo capire quanto sia importante la connessione di diverse etnie per far grande la cultura di un Paese. In mostra, uno dei lavori che più mi è piaciuto in tutta la rassegna, questa biblioteca di libri interamente ricoperti da tessuti etnici africani (nella foto l'opera 'British Library' realizzata da Yinka Shonibare MBE). E ad ogni libro, andando a curiosare tra i titoli, si trova il nome di autori che hanno contribuito a rendere grande la cultura inglese, anglosassone nel mondo, nel cui albero genealogico non avevano ascendenze inglesi.Buona visione Living