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Alla Biennale d'arte di Venezia, il silenzio di un dramma civile tra il rumore della folla


Passando ai Giardini, in occasione della visita alla Biennale d'arte, tra i padiglioni che costituiscono il cuore di uno dei principali eventi internazionali di arte contemporanea, fa stridere osservare che in mezzo al marasma di allestimenti milionari, al passaggio di autorità, artisti e riferimenti tra i più noti del mondo dell'arte, sia passato quasi inosservato il padiglione chiuso del VENEZUELA.La settimana di inaugurazioni della Biennale è in generale una continua festa, anche a me piace viverla così; mi ha fatto intristisce trovare questo padiglione chiuso ed indifferenza. Vedo questo lucchetto che chiude l'accesso come la bocca chiusa di un mondo che non trova risposte a questo dramma civile, una sconfitta anche per il mondo dell'arte che non ha preso posizione, neanche con un gesto.May U Live in Interesting Times, titolo della rassegna di quest'anno, può voler dire anche questo?Una porta chiusa è già di per sé eloquente come messaggio, dà risonanza, ma senza compassione, un'azione condivisa, risulterebbe inefficace e porterebbe a indifferenza. Secondo voi cosa si può fare per parlare al mondo di quanto sta accadendo e cosa può fare l'arte?Buona notte,Living