Nella mia stanza...

Credito


Ed eccomi di nuovo qui, dopo giorni di silenzio e dopo la trasferta fuori città. Il lavoro non è ancora sicuro ma sembra che qualche passo in avanti sia stato fatto. Almeno adesso per loro non sono più una voce al telefono ma ho assunto una fisiognomia ai loro occhi. Resta il fatto che in quelle 3-4 ore di riunione ho indossato una pesantissima e estenuante maschera che ha nascosto tutto ciò che vi era dietro. Cioè io. Il resto della giornata è stato (prima e dopo) è stato un bell'incontro tra me e quella fastidiosa sensazione di ritrovarsi per l'ennesima volta e giustamente solo come un cane. In una zona di una città che non conosci, con le serrande dei negozi già abbassate per le ferie ed un caldo poco mitigato da un vento di maestrale. Nei momenti decisivi della propria vita di default si è sempre soli. Durante gli esami, al lavoro, da un medico, ogni volta che ci si confronta con qualcosa di importante ci sei solo tu ed il tuo interlocutore dall'altro lato. Avere qualcuno accanto è un gradito optional, che non è mai detto sia disponibile. Strano che stavolta questa sensazione mi abbia colpito così duramente. E dire che prima ero io a cercarmi queste sfide, avido di soddisfazioni e di misurarmi con ciò che mi circonda, conscio e quasi desideroso di affrontarle io con le mie sole forze. Ogni aiuto è stato gradito, per carità, ma il fatto di dover puntare esclusivamente su me stesso mi ha sempre dato una marcia in più, uno stimolo da sfruttare in tutte le sue sfumature. Ieri però è stato diverso. E' come se questa volta a vincere sia stata lei, il senso di solitudine e tutto ciò che si porta dietro, e che non sia riuscito a trasformare questa condizione in qualcosa di positivo, di rabbioso e costruttivo. Chissà che mi prende... Chissà perchè questa mia compagna ha adesso deciso di essere cattiva con me, di non darmi più sicurezza ma solo sfiducia. Per gli anni passati a sacrificarmi che oggi mi sembrano svuotati di senso, per tutti quei rapporti che si sono rivelati effimeri e passeggeri, per quella esaltante sensazione di avere fatto la cosa giusta, senza per questo aver recato danni agli altri, che oggi mi appare come un serie di atteggiamenti inutili, visto che non hanno portato a nessun risultato positivo. Anzi.. Fino a che punto è lecito domandarsi quando arriverà il momento di riscuotere la propria quota? Mi sento in credito stavolta. Avrei bisogno di incassare..