Nella mia stanza...

Aforismi


Leggo spesso aforismi in cui si inneggia a godersi la vita istante per istante, sul famoso carpe diem, sul famoso "giorno che può essere l'ultimo", et varia. Sono solo io a pensarlo oppure la situazione è ben diversa? Cioè che i momenti belli li definiamo tali solo DOPO averli vissuti ed in quanto tali sono meri ricordi. E che i momenti brutti li viviamo sempre IN ITINERE, riuscendo a coglierne istantaneamente il loro aspetto negativo. I primi finiamo per viverli senza alcuna coscienza, dato che nell'attimo stesso in cui ci rendiamo conto di esservi sono già passati e andati via. La diffidenza e l'incredulità diventano dei freni difficili da disinserire. Gli altri vengono invece subito avvertiti quando ci si è dentro, li viviamo in tutto e per tutto e la loro fine è sempre indefinita e percepita lontana. Morale: che senso hanno tante belle parole se poi non possiamo realmente goderci appieno le nostre gioie, visto che nel momento stesso in cui si dice a sè stessi "Sono felice" succede qualcosa che manda tutto a scatafascio? mentre sembra invece che diamo l'anima e qualcosa in più per tenere la testa alta quando la strada è in salita? Personalmente mi incoraggia e fortifica di più un bel commento o un post che mi illustri anche il rovescio della medaglia. Lo trovo più sincero e più attinente ad una realtà che, con tutti questi aforismi, sembra esistere solo in un mondo perfetto. Certe massime sembrano scritte da persone che della vita non abbiano capito un ciufolo. E non mi fanno effetto nè nei monenti IN nè in quelli OUT. Anzi le trovo sempre irritanti, quasi a volermi prendere in giro.. La mia è solo un'impressione dettata da tre tennent's e 2 gin tonic oppure c'è ancora un barlume di connettività nei miei pensieri? (il riferimento alla puntata dei griffin di oggi è del tutto voluto) No perchè avrò sentito dire "Sono felice" solo un paio di volte nella mia vita. E non posso dire di essermi sempre circondato di persone tristi e strapiene di problemi.. E' quasi l'opposto..