Nella mia stanza...

Contromano


Riprendo un commento del post precedente: Inviato da Simoai79 il 07/09/06 @ 17:10 via WEB In fondo, se ci pensi, l'importante è proprio questo: sentirsi con la coscienza a posto, sapere di avere fatto tutto quello che si riteneva giusto, sapere di essere stato se stesso, senza giochetti, doppi fini o altro ma solo con onestà. Tutto il resto passa in secondo piano. Mi chiedo: ma sono solo io ad essermi stufato di essere quello corretto, senza doppi fini e con la coscienza a posto? E' da una vita che combatto con quella vocina che non perde tempo a ricordarmi che vuole essere sempre linda e pulita. Sempre a mantenere una coerenza con tutto questo, anche se più tempo passa più ti accorgi di andare contromano, a sfiorare tutte quelle auto che vanno nella direzione opposta. Continuando ad essere onesti e corretti malgrado tutti entrino a gamba tesa sul tuo ginocchio malato, quasi a prenderne la mira. Non ci si stufa mai di questa lealtà? Non si arriva mai al punto che la delusione e la rabbia (si, soprattutto lei) non vengano più compensate dalla sicurezza di aver fatto le cose nel modo più giusto e rispettoso? Io sono "quasi" stufo. Non che sia prossimo al processo di beatificazione, ma quando era possibile ho sempre cercato di non essere un peso, un dolore, un problema per chi mi stava vicino. Perchè credo in certi atteggiamenti e non sarà l'egoismo diffuso a farmi cambiare idea così repentinamente. Però quando metti sulla bilancia DARE e AVERE e vedi che i conti non tornano? Non si ha la voglia di spostare qualcosa sui piatti? E per una volta agire sulla base di uno standard affermato, fregandosene di quella vocina maledetta? Sunto: qualche soddisfazione in più merita una coscienza più grigia?