Creato da nikopolis il 12/07/2006

Nella mia stanza...

...e nella mia mente.

 

 

Aforismi

Post n°18 pubblicato il 05 Agosto 2006 da nikopolis

Leggo spesso aforismi in cui si inneggia a godersi la vita istante per istante, sul famoso carpe diem, sul famoso "giorno che può essere l'ultimo", et varia.
Sono solo io a pensarlo oppure la situazione è ben diversa?
Cioè che i momenti belli li definiamo tali solo DOPO averli vissuti ed in quanto tali sono meri ricordi.
E che i momenti brutti li viviamo sempre IN ITINERE, riuscendo a coglierne istantaneamente il loro aspetto negativo.

I primi finiamo per viverli senza alcuna coscienza, dato che nell'attimo stesso in cui ci rendiamo conto di esservi sono già passati e andati via. La diffidenza e l'incredulità diventano dei freni difficili da disinserire.
Gli altri vengono invece subito avvertiti quando ci si è dentro, li viviamo in tutto e per tutto e la loro fine è sempre indefinita e percepita lontana.

Morale: che senso hanno tante belle parole se poi non possiamo realmente goderci appieno le nostre gioie, visto che nel momento stesso in cui si dice a sè stessi "Sono felice" succede qualcosa che manda tutto a scatafascio? mentre sembra invece che diamo l'anima e qualcosa in più per tenere la testa alta quando la strada è in salita?

Personalmente mi incoraggia e fortifica di più un bel commento o un post che mi illustri anche il rovescio della medaglia. Lo trovo più sincero e più attinente ad una realtà che, con tutti questi aforismi, sembra esistere solo in un mondo perfetto. Certe massime sembrano scritte da persone che della vita non abbiano capito un ciufolo. E non mi fanno effetto nè nei monenti IN nè in quelli OUT. Anzi le trovo sempre irritanti, quasi a volermi prendere in giro..

La mia è solo un'impressione dettata da tre tennent's e 2 gin tonic oppure c'è ancora un barlume di connettività nei miei pensieri? (il riferimento alla puntata dei griffin di oggi è del tutto voluto)
No perchè avrò sentito dire "Sono felice" solo un paio di volte nella mia vita. E non posso dire di essermi sempre circondato di persone tristi e strapiene di problemi.. E' quasi l'opposto..

 
 
 

Sottrazioni

Post n°17 pubblicato il 04 Agosto 2006 da nikopolis

Alla fine poi le ho scritto.
Penso le più belle 5 cartelle di word della mia vita.
nessuna risposta come previsto.
Un peso in meno via dal mio petto.
Un'altra persona che si allontana dal mio cuore.
Un sorriso un meno da condividere.
Due occhi da non guardare più.
Ma tanta tanta tanta sicurezza della purezza dei miei sentimenti.
Sicurezza del mio cuore e della mia anima.
E un po' di speranza di rivivere certe emozioni.


PS: grazie a chi nei commenti è intervenuto. Mi avete dato una grande forza.

 
 
 

Credito

Post n°16 pubblicato il 04 Agosto 2006 da nikopolis

Ed eccomi di nuovo qui, dopo giorni di silenzio e dopo la trasferta fuori città.
Il lavoro non è ancora sicuro ma sembra che qualche passo in avanti sia stato fatto. Almeno adesso per loro non sono più una voce al telefono ma ho assunto una fisiognomia ai loro occhi.
Resta il fatto che in quelle 3-4 ore di riunione ho indossato una pesantissima e estenuante maschera che ha nascosto tutto ciò che vi era dietro. Cioè io.
Il resto della giornata è stato (prima e dopo) è stato un bell'incontro tra me e quella fastidiosa sensazione di ritrovarsi per l'ennesima volta e giustamente solo come un cane. In una zona di una città che non conosci, con le serrande dei negozi già abbassate per le ferie ed un caldo poco mitigato da un vento di maestrale.
Nei momenti decisivi della propria vita di default si è sempre soli. Durante gli esami, al lavoro, da un medico, ogni volta che ci si confronta con qualcosa di importante ci sei solo tu ed il tuo interlocutore dall'altro lato. Avere qualcuno accanto è un gradito optional, che non è mai detto sia disponibile.
Strano che stavolta questa sensazione mi abbia colpito così duramente. E dire che prima ero io a cercarmi queste sfide, avido di soddisfazioni e di misurarmi con ciò che mi circonda, conscio e quasi desideroso di affrontarle io con le mie sole forze. Ogni aiuto è stato gradito, per carità, ma il fatto di dover puntare esclusivamente su me stesso mi ha sempre dato una marcia in più, uno stimolo da sfruttare in tutte le sue sfumature.
Ieri però è stato diverso. E' come se questa volta a vincere sia stata lei, il senso di solitudine e tutto ciò che si porta dietro, e che non sia riuscito a trasformare questa condizione in qualcosa di positivo, di rabbioso e costruttivo. Chissà che mi prende... Chissà perchè questa mia compagna ha adesso deciso di essere cattiva con me, di non darmi più sicurezza ma solo sfiducia. Per gli anni passati a sacrificarmi che oggi mi sembrano svuotati di senso, per tutti quei rapporti che si sono rivelati effimeri e passeggeri, per quella esaltante sensazione di avere fatto la cosa giusta, senza per questo aver recato danni agli altri, che oggi mi appare come un serie di atteggiamenti inutili, visto che non hanno portato a nessun risultato positivo. Anzi..

Fino a che punto è lecito domandarsi quando arriverà il momento di riscuotere la propria quota?
Mi sento in credito stavolta. Avrei bisogno di incassare..

 
 
 

Sicurezze e indecisioni notturne

Post n°15 pubblicato il 30 Luglio 2006 da nikopolis

La sera porta a galla i pensieri di tutta una giornata. Specie se questa si è articolata in una sorta di isolamento volontario dal resto del mondo, perchè oggi è una di quelle giornate in cui non ti va di vedere nessuno, quasi a volerti tutelare da tutto ciò che è esterno. Sto provando a tirar fuori da questa solitudine tutti quei riferimenti che, fino a poco tempo fa, mi hanno consentito di stare bene prima di tutto con me stesso e poi gli altri. Non so se a questo punto del mio cammino sia la cosa più giusta da fare, ma credo che fino a quando non avrò raggiunto una pace interiore tutto il resto siano dettagli, orpelli esistenziali da cui non si può e non si deve dipendere. E' questo il periodo del "NON DEVI FARE CIO' CHE VUOI" , riprendendo un commento fatto in un altro blog. E' il periodo delle forzature, del soffocare questo cuore maledetto che batte per un sogno che non potrà mai realizzarsi, del ridare la serenità necessaria ad una situazione familiare pesante e ad un futuro lavorativo che, spero, possa darmi qualche soddisfazione malgrado il possibile trasferimento in un'altra città.
Perchè hai iniziato a battere adesso?? Perchè proprio ora in cui mi serve razionalità e calma serafica per affrontare tutte queste pressioni?? Non potevi aspettare qualche settimana, non potevi startene lì buono e tranquillo nel tuo angolo e far sì che anche queste prove venissero superate come sempre ti ho dimostrato?
No. Dovevi capitare adesso. Dovevo sentirmi adesso innamorato (cazzo, l'ho detto..), dovevo vivere adesso 2 mesi di paradiso per poi vedermelo scomparire da un giorno all'altro, e sentirmi debole, stanco, fragile come non lo sono mai stato prima. Dovevo incontrarla proprio adesso e cedere proprio adesso, rivelare a me stesso di sapere come posso amare, come voglio essere amato ma soprattutto quanto posso amare. Con tutto me stesso, con ogni mia cellula, con la mia testa e il mio cuore, con l'anima. Doveva succedere adesso, quasi come il destino si prenda gioco di chi, per un attimo, sollevi la testa per non ingoiare più merda. Complimenti al demiurgo..
Dopo il periodo iniziale di puro e semplice dolore, di disorientamento di fronte ad una prospettiva che non esiste più, inizia il periodo della ricostruzione. Acquisisci un po' più di lucidità, ti concedi qualcosa ogni tanto ma è, appunto, il periodo delle costrizioni più amare, degli obblighi da prendere con sè stessi e pazienza se hanno un sapore disgustoso. E capisci che è ora di ricominciare lentamente a camminare. Per dove non si sa, ma l'importante è muoversi.
Mi sono dato alcuni obiettivi.
Di evitare di farmi vedere in un certo stato. Non so fingere e non imparerò certo adesso, ma dopo un mese non voglio che nessuno mi veda pensieroso e triste, con una sigaretta accesa ed una tennent's in mano. Basta, neanche chi mi è stato vicino merita di vedermi così. Fino a quando non riuscirò ad avere questa tranquillità è meglio non farsi vedere. So che può sembrare il modo peggiore di uscirne ma negli altri vedo, ora come ora, l'immagine riflessa di me stesso e non mi aiuta vedermi così. Lo so già e non ho bisogno di conferme.
Mi sono promesso di dedicare quelle poche mie risorse attualmente disponibili a questo progetto lavorativo, che questa settimana dovrebbe delinearsi meglio, e alla mia famiglia. Non ho mai avuto un vero rapporto con essa, e gli ultimi 2 anni li ho passati facendo avanti e indietro, vedendoli poco e male. Adesso sento di dover essere presente, di stringermi intorno a loro perchè non l'ho mai fatto prima. Un motivo in più per non uscire forse..
Infine di dare un taglio netto al mio sogno. Perchè nell'amore, quello vero, quello capace di farti sentire in paradiso anche se sei all'inferno, in quello voglio continuare a crederci. Continuare a vedersi e magari far finta di niente avendo lo stesso giro di amici è un'agonia. Finisci per tornare a casa e sentirti ancora peggio, perchè una persona manca di più quando l'hai accanto e sai di non poterla avere accanto al tuo cuore. Potrei aspettare, sperare e dio sa cos'altro, ma così un uomo muore lentamente. E allora basta, mi troverò piano piano un motivo per allontanarla dal mio cuore, non definitivamente (questo mai, è stata l'unica a farmi capire certe sensazioni) ma al punto tale da poterla rivedere e poterle sorridere senza alcun rimpianto. Perchè rimane e rimarrà una persona importante per me, ma credo di essere più importante io in questo momento, mi affaccio ad un mondo nuovo e in casa non ho, per adesso, la giusta tranquillità per affrontarlo serenamente. Devo trovare le forze raschiando il barile della mia anima, e non posso permettermi alcuna destabilizzazione.
So in cuor mio che se le cose fra noi due fossero andate diversamente avrei adesso un bastone sul quale poggiarmi, un soffice letto in cui riposare e recuperare forze, ma non è stato così. Doveva succedere e mi auguro un giorno di trovarne il motivo.
C'è solo un'ultima cosa che vorrei fare, un ultimo strappo alla regola del "non devi fare". Fra pochi giorni lei parte e quando tornerà probabilmente (spero) partirò io per lavoro, non so per quanto ma mi auguro per molto. E vorrei per l'ultima volta condividere con lei quello che provo, tutta la positività di un sentimento che sento così forte e che lei ha contribuito a risvegliare. Non l'ho mai pressata dopo la fine, a malapena 2 telefonate perchè non sono uno che non sa accettare le cose. Ma pensavo che con una mail pochi giorni prima della sua partenza potessi "scaricare" e al tempo stesso farle dono delle mie emozioni. Quelle di cui lei è artefice e che io ho vissuto, quelle capaci di darti la forza di spostare le montagne. So che è finita, non mi illudo che possa ricominciare ma credo che se debba darle un addio sia il modo più discreto e meno invadente. Niente mielismi o romanticume sdolcinato, solo parole che al solo scrivere possano scaldarmi il cuore un'ultima volta, e spero che possano farle capire defintivamente cosa sono stato capace di provare io per lei.
Un rischio, lo so.
Ma non ho più niente da perdere. Della sua amicizia attualmente non saprei che farmene, non dopo aver sofferto così ed essermi sentito lontano da lei.
Spero che la notte mi porti consiglio, perchè su questa mail sono nell'indecisione più assoluta...

 
 
 

Assonanze

Post n°14 pubblicato il 29 Luglio 2006 da nikopolis

Ho trovato un blog.. (http://blog.libero.it/siculandia/) di una mia conterranea. certo, è in serie A solo da quest'anno ma non divaghiamo in ambito calcio/campanilistico...
Ci sono due post che sembrano accogliere parte dei miei pensieri e delle mie riflessioni, affrontando alcuni degli aspetti che, in questo periodo, mi stanno più a cuore e condizionano le giornate.

Riporto qua solo le considerazioni dell'autrice.

Ti penso,
proiezione dei mie desideri
e delle mie umane necessità
ma ancora una volta
non sei tu e disillusa
attendo un altra anima.
By L'Impaziente Sicula
***
Dopo...il dolore, la sofferenza, ci si rimette in gioco nuovamente e quanti incontri, quante anime incrociano la nostra vita, quante stelle comete (stelle di passaggio) attraversano il nostro cielo, e su quante di esse abbiamo riposto la speranza di trovare quello che cercavamo.....il resto ditelo voi!

-----------------------------------

Spogliami,
Sfila dolcemente le paure
slaccia i velati ricordi
lascia che scivolino via
come una carezza
sul mio corpo.
Inebriami di fiducia
avvolgimi con morbidi sogni.
Infine penetrami
con l'amore più vero
affinchè possa uscire
finalmente fuori.
By L'impaziente Sicula
***
Quando veniamo delusi, quando soffriamo per amore, tra i nostri desideri vi è quello di trovare una persona che sia in grado di "spogliarci" da tutti quegli elementi che inquinano il nostro cuore, una persona che ci metta nelle condizioni di poter "uscire fuori" essendo noi stessi, per poter vivere in assoluto abbandono all' amore. A volte è come se chiedessimo agli altri una sosta, un pò di riposo, una vacanza dalle nostre sofferenze, dalle nostre paure. Ma, mi rendo conto che, per quanto molto dipenda dal modo d'essere degli altri, nei rapporti è sempre una questione di sinergie...ciò significa che dobbiamo cercare prima in noi stessi la soluzione ai nostri problemi, per poter mettere gli altri nelle condizioni di poterci amare.

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Ricominciare. E' questo l'obiettivo da porsi in alcuni cruciali momenti. Sul come e perchè le risposte sono solamente figlie delle nostre esperienze, del nostro modo di vivere e spesso, purtroppo, da situazioni indipendenti dalla nostra volontà. Magari il confronto con altre esperienze ci arrichisce ma il grosso, l'importante ha il marchio di fabbrica del nostro cuore. Nel frattempo ogni giorno diventa una lotta con le nostre emozioni, con i nostri sogni ed i nostri desideri, dal quale uscirne vincitori con il minimo delle perdite.

Nei commenti ai post sopra indicati ho trovato tante belle risposte. Alcune non nego che mi abbiano "turbato", nel senso che dissonano con lo stato d'animo attuale ed interpretarle adesso da' un significato diverso a quello originale. Ma nulla toglie il fatto che le veda vicine a tanti miei pensieri.

Buona lettura, per chi ne abbia voglia..

 
 
 

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