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Cristine - Racconti di vita passata, Ep. 02

Post n°6 pubblicato il 28 Ottobre 2010 da Mr.Blackk

Passerà piu di un anno e mezzo prima che riesca a guardare un'altra donna negli occhi. Diciotto mesi di clausura a dire la verità, chiuso fra 4 mura, uscendo solamente per obblighi lavorativi, facendo pulizia dentro di me giorno dopo giorno.
E tutto prendeva forma dopo una telefonata...

Cris: "Possiamo andarci domani da Mike? Tra un po mi arriva gente in ufficio, probabilmente farò tardi..."
Black: "Ma ci possiamo andare dopo che hai finito se vuoi..."
Cris: "Si però non so quanto ci metto, deve arrivare un tizio, non c'e ancora e non so quando arriverà, dai facciamo domani?"
Black: "Va beh, facciamo domani, glielo dico (...)"
Cris: "Ok ci sentiamo dopo, ti chiamo quando esco ciao ciao"
Black: "Ciao"
Non so perchè, ma quella telefonata mi aveva lasciato uno strano retrogusto amaro...una pulce nell'orecchio.
Era un po di tempo che con Cristine le cose non giravano bene, ci eravamo lasciati l'anno scorso, poi siamo tornati insieme per un po' ma la cosa era chiaramente rotta e non andava piu. Passione finita. In teoria eravamo due single, due coinquilini in un solo letto, ma ben divisi. Però il pensiero di saperla tra braccia altrui mi faceva ribollire il sangue nelle vene. Non so bene il motivo, forse erano resuidui di un forte sentimento, forse era l'abitudine di tanti anni passati a dividere le stesse emozioni, gli stessi pensieri, lo stesso letto.. non so, l'unica certezza era che mi infastidiva terribilmente sapere che si sentisse con altre persone, e quel "ritardo" da ufficio mi suonava come la classica scusa..
Fu proprio in quel momento che il mio cervello bacato inizio il suo solito flash, vidi lei appoggiata a una portiera, e un tizio che la baciava, non so cosa ci fosse intorno, era tipo un primo piano della scena, vedevo solamente quel bacio, i suoi occhi chiusi, una portiera di un auto e una mano maschile sui suoi capelli neri. Sarò strano, ma quando mi succedono queste cose, di solito accadono un istante dopo, o stanno accadendo. Mi era gia successo in passato, piu di una volta, e guarda caso quella specie di cortometraggio si rivelava sempre corretto. Era la seconda volta che mi succedeva con lei, la prima successe tanti anni fa, quando ebbe l'incidente in macchina; quel pomeriggio a lavoro mi venne in mente un immagine: la sua macchina adagiata su un bordo strada e un amblanza che la portava via.. Due minuti dopo mi arrivava la telefonata. Ora stava succedendo di nuovo.
Non mi ero reso conto di cosa stavo facendo, ero gia in macchina. Chiamo Cris, stranamente mi risponde, ma e come se ci fosse qualcuno, e non potesse parlare, è palese. No, non ci credo, sta succedendo. Sapevo dove andare, ma non volevo crederci, ho girato tutti i posti  possibili tranne quell'unico parcheggio; sotto l'ufficio, nelle vie li intorno, li no. Alla fine non rimane altro, conosco bene quei posti, li conosco a memoria, trovo la sua macchina, nascosta a quanto pare, guardo li intorno... va beh dai, respiro profondo, supero la siepe ed entro nel parcheggio. Ci sono poche macchine parcheggiate, una è al centro. Ben illuminata dal lampione ambrato del parcheggio, sono poco furbi questi "clienti che arrivano in ritardo", almeno si mettessero al buio. Cris è li, con un altra persona. Immagino gia chi è, William, ma non voglio crederci, non voglio credere nemmeno che quella donna sia Cristine. Non so perche la sua macchina fosse stata nascosta, forse per non farla vedere li ai colleghi che passavano uscendo dall'ufficio, l'altra invece e li in bella mostra, e la scena che si presenta non e diversa da quella di pochi minuti fa.. è appoggiata alla portiera, ha la sua giacca nera, e le mani nelle maniche come sempre, perche lei ha perennemente freddo; lui le sta davanti, è molto piu alto, anzi e proprio grosso, è rasato e ben vestito ed e venuto fin qui per incontrarla. Si sono baciati, si stavano baciando davanti ai miei occhi, non avrei mai voluto vedere una scena del genere, anche se in fondo c'era da aspettarselo.
Chiamo Mike, è il mio migliore amico, sa tutta la storia, ho bisogno di aiuto per non combinare dei danni, se non arriva in tempo succederà qualcosa di brutto, sono nervoso e incazzato, deluso di come siano andate le cose, ho appena preso atto che Cristine aveva fatto la sua scelta ufficialmente dato che fino ad ora nessuno dei due aveva fatto niente del genere, ma non era quello il modo migliore forse. In quel momento il mondo si e fermato, tutto andava a rallentatore tranne me, il mio cuore batteva a mille e sudavo freddo, credo che mi sia scesa anche qualche lacrima nel vedere materializzarsi quel che mi era venuto in mente poco fa.
Mike non risponde, non puo rispondere perchè sta lavorando e il telefono e spento, sono fottuto adesso.
Torno indietro, salgo, metto in moto, mi fiondo li. Dopo essermi gustato la scenetta dal vivo, avevo gli occhi di fuoco, lava che scorreva nelle vene senza sapere il motivo, forse era l'ultimo atto di una cosa di cui ancora non avevo preso coscienza, mentre Cristine invece era gia molto piu avanti di me. Dopo essere entrato nel parcheggio mi vedono, probabilmente non si aspettava di trovarmi li, non l'avevo mai fatto (e chissa perchè!) mi fidavo al trecento percento di lei fino a un anno fa, e la cosa era reciproca; non c'era bisogno di nulla, capivamo entrambi quando l'altro stava dicendo qualcosa di falso e puntualmente lo tiravamo fuori, era il modo migliore per amarsi davvero. Appena si gira le scappa un sorriso imbarazzato e nervoso, lui si allontana da lei. Lo fermo, dove crede di andare? Hai baciato Cristine bello! Ora stai fermo qui. Lei mi conosce, fin troppo bene, sa che per il bene che le voglio non farei mai nulla male, non davanti a lei almeno. Mi guarda con i suoi occhi neri e profondi, lo sa che io non ci resisto a quello sguardo, è una donna, lo sa e lo fa apposta per calmarmi. Lo lascia andare via, in fondo era giusto cosi, lui non centra niente, sono io il problema, sono io che non voglio accettare la fine di un rapporto cosi lungo e bello, è colpa mia se ora mi scorre il fuoco addosso; Cristine lo sa, mi appoggia una mano al petto e mi chiede di stare buono, mi stanno fumando anche le orecchie, ma basta una parola a fermare tutto, basta quel suo "Black dai, stai calmo" per rendermi conto che l'unico fuori posto sono io. Sento William che dice a Cristine "E' meglio che io vada", poi incrocio il suo sguardo e lo tengo li finchè non sale e va via. Mi guardava, William, ma perchè a me? Avresti dovuto guardare la donna che baciavi, perche se l'hai fatto vuol dire che provi qualcosa per lei; invece guardava me, non so se si fosse spaventato dalla foga con cui gli avevo rovinato il suo magic moment con Cristine oppure era solo frastornato dalle cose che stavano accadendo o forse semplicemente sapeva cosa stavo provando e mi capiva.
Lo conosco William, ci siamo visti qualche volta in pista, è uno in gamba. Non ci ho mai parlato granche' giusto un ciao saltuario, niente di piu; e ora era entrato per forza nei miei ricordi, non ne sentivo certo la mancanza. Resta comunque un bravo ragazzo, con la testa a posto, che se ha fatto un gesto del genere vuol dire che aveva un motivo serio; non stava approfittando di una ragazza che usciva da una lunga storia, le stava dimostrando di volerle bene. Sembreranno parole da stupido, ma so che e cosi e i fatti lo hanno confermato col tempo. Da quel che so la cosa e proseguita. Lasciamolo andare via. In quel momento l'avrei ucciso quindi meglio cosi.
Cristine mi guarda, è arrabbiata con me e con se stessa, non voleva certo che vedessi certe cose, ma sono quasi sicuro che sia rimasta li in quel posto sapendo che io ci sarei arrivato. Forse entrambi sapevamo che un colpo piu duro del solito poteva essere utile a sbloccare quella situazione di stallo che si era creata, insomma dovevamo rompere, e nessuno dei due chiudeva del tutto. Quella era un ottima occasione. Se fossimo stati semplicemente fidanzati era semplice, ma vivevamo insieme da un bel po e c'erano tante cose di mezzo, non si poteva chiudere in un minuto, eravamo come marito e moglie alla fine.
Siamo rimasti un infinità di tempo a parlare quella sera, sono uscite tante cose che si sapevano ma non erano mai state dette, man mano che la rabbia scendeva le lacrime salivano; mi ero realmente reso conto che era finita e la cosa mi strappava il cuore dal petto. Abbiamo pianto entrambi quella sera, iniziava anche a piovere, e il freddo di novembre si faceva sentire. Era ora di tornare a casa, forse per l'ultima volta. Ricordo che mi preparo' il caffè, lei si fece una delle sue strane tisane, e restammo li sl nostro divano, a parlare di tutto cio che ci era successo nell'ultimo anno; è la donna piu razionale che io abbia mai conosciuto ma in quel momento sembrava l'avesse messa via, parlava e piangeva e intanto mi raccontava tutto cio che aveva passato negli ultimi tempi e di cui io nemmeno mi ero reso conto. Ci vogliamo bene io e Cristine, anche se è finito un percorso insieme non si cancella un sentimento e un legame cosi forte; è ovvio che ci stia male per cio che e successo, sa di avermi fatto male e io so che alla fine dei conti era giusto cosi; non avevamo il diritto di rovinarci la vita l'un l'altro solo per non farsi male a vicenda; qualcosa doveva succedere. Ecco fatto. Da domani inizierà un nuovo percorso per entrambi.
E' quasi l'alba quando mi chiede di andare a dormire, mi sarei aspettato di restare li sul divano, era abbastanza ovvio che non avremmo mai piu diviso un letto, pero mi chiama e io la seguo. Andiamo a letto, mi abbraccia e appoggia la testa su di me, io faccio lo stesso. Siamo rimasti li, come fratello e sorella, senza malizia, sfiniti e senza piu parole. Abbracciati per l'ultima volta. E allora buonanotte, sorellina.

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