My Life!

Ritorno dalla lezione di laboratorio teatrale...


Stasera la lezione è stata veramente intensa ed interessante,abbiamo analizzato la poesia "Lilicka" di Vladimir Majakovskij, lavorando sulle macroimmagini.Le emozioni sono state tante  e di diverso livello, ogni singola frase è stata reinterpretata a seconda della situazione e delllo stato d'animo in cui immaginavamo di trovarci! Il senso cambiava magicamente ad ogni nuova lettura....Il teatro è veramente un mondo magico.Inoltre stasera ho avuto l'onore di conoscere il regista Borea, che sapendo dellla mia passione sui blog, mi ha incaricato di farci una ricerca, chissà cosa ne potrà nascere!!!!Oggi devo ammettere che è stata una bella serata.........
Vi pubblico anche la poesia così anche voi potrete apprezzare la grandezza di questo poeta russo:Un fumo di tabacco ha divorato l’aria.La stanzaE’ un capitolo dell’inferno di Krucennych.Ricordati -Proprio a questa finestraPer la prima voltaEstasiato accarezzavo le tue mani.Eccoti oggi seduta,Il cuore chiuso dentro una corazza.Ancora un giorno e poiMi scacceraiMagari anche imprecando alle mie spalle.Nella buia anticamera la mano nella manicaPiù non stenterà a entrare disfatta dal tremore.Correrò viaE getterò il mio corpo sulla strada.Selvatico animaleImpazziròSotto una sferza di disperazione.Ma così non si deve,Mia cara,Mia diletta,Meglio lasciarci ora.Non importa -Il mio amoreE’ un pesante macignoChe incombe su di teOvunque tu possa fuggirmi.Lascia in un grido estremo che si sfoghiL’amarezza dei lamenti e del rancore.Quando anche un bue è disfatto di faticaLui pure andrà a gettarsiIn fredde acque in cerca di ristoro.Ma altro mare non c’èPer meTrenne il tuo amore,Nè tregua c’è in amore anche nel pianto.Se un elefante stanco vorrà paceSi stenderà maestoso sull’infocata sabbia.Ma altro sole non c’èPer meTranne il tuo amore,Benchè io non so tu dove o con chi sei.Se così se ne fosse tormentatoDell’amore - un poetaIn soldi e gloria l’avrebbe mutato,Ma altro suono non c’èChe mi dia gioiaTranne che il suono del tuo nome beato.E non mi getterò giù nella tromba delle scaleE non berrò velenoNè premerò griletto dell’arma sulla tempia.E non c’è lama di coltello cheAbbia su me potereTranne che sia la lama del tuo sguardo.Tu scorderai domaniChe io t’incoronavo,Che d’un ardente amore l’anima ti bruciavo,E un carnevale effimero di frenetici giorniDisperderà le pagine dei miei piccoli libri…Le secche foglie delle mie parolePotranno mai indurre uno a sostare,A respirare con avidità?Almeno lascia che un’estrema tenerezzaCopra l’allontanarsiDei tuoi passi.