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Crollo infinito


S&P500 -42.0% IN 12 MESILa cataratta delle vendite si e' aperta nell'ultima mezz'ora. Il Dow Jones ha perso 2300 punti in 7 giorni (-17%). Preoccupazioni per la solvibilita' di General Motors che perde -31%. Finanziari ai minimi di 12 anni. Settima seduta consecutiva in rosso per gli indici azionari, incapaci di conservare i guadagni realizzati in avvio. Anche oggi le vendite si sono intensificate nell'ultima ora di scambi, subito dopo il taglio del rating sul credito del colosso dell'auto General Motors che ha alimentato nuove tensioni sulla solvibilita’ dell’azienda e forzato le vendite legate al mantenimento delle 'margin calls'. Il Dow Jones, ad un certo punto della seduta in progresso di 150 punti, ha chiuso con una perdita del 7.33% a 8579 (sotto la soglia dei 9000 punti per la prima volta dal 2003), l’S&P500 ha ceduto il 7.62% a 909, il Nasdaq il 5.47% a 1645. Esattamente un anno fa sia il Dow Jones che l'S&P500 toccavano il massimo storico rispettivamente di 14164 punti e 1565. Oggi i due indici sono in calo -42% dal top assoluto. Il Dow Jones ha perso 2300 punti in 7 giorni, equivalenti a -17%. L’accelerazione al ribasso dei listini nell’ultima ora di contrattazioni si e’ materializzata in parallelo alla decisione dell’agenzia Standard & Poor’s di inserire in uno stato di "CreditWatch" con implicazioni negative il rating sul credito della societa’ automobilistica General Motors, il cui titolo ha archiviato la sessione con un crollo giornaliero del 31% ai minimi dal lontano 1950. L’azione coordinata delle Banche Centrali sui tassi d’interesse non e’ stata sufficiente a bloccare l’ondata di vendite sull’azionario che sta continuando a spingere al ribasso i listini di tutto il mondo. Il piano di salvataggio da $700 miliardi ha fallito nel tentativo di distendere il clima in borsa, il Segretario al Tesoro Usa Paulson e’ intervenuto nuovamente affermando che il governo americano potrebbe iniziare a pompare nuovi investimenti nelle banche gia’ entro la fine del mese. Gli strategist di Merrill Lynch ritengono che per riportare la stabilita’ sui mercati piu’ che manovre di politica monetaria siano necessarie nuove misure fiscali. "Il governo deve ricapitalizzare le banche ad un punto tale da non lasciare dubbi sull’affidabilita’ oppure offrire garanzie sulla responsabilita’ dei depositi".