myinsideout

Di quanti e quali respiri si nutre l'Amore


Amare non è facile. Amare è difficile. E' senza misura, è andare in profondità delle cose e poi ritornare....In superficie. Amare è andare fuori di sè, e contattare l'altro. E' la rifondazione stessa della propria identità. E' un lavoro di autostrade celebrali talvolta asfissianti, e di grandi praterie con cui seguire il ritmo delle stagioni, della natura, coltivando la propria terra dentro. E' cambiare coniugazioni ai verbi, non solo a parole ma nel modo di pensare. Paradossalmente è pensare a se stessi, per poter realmente e autenticamente pensare all'altro. E' una corsa contro vento, una marcia nel deserto, è fuoco che brucia nelle vene, è alcohol sulle ferite. A volte delirio, a volte sogno. E' un tubo catodico da immagini irregolari le cui forme variano secondo il momento dato. E' l'altalena che va avanti e indietro nel tempo. E' la vertigine, la corda sui polsi, e quella sotto ai piedi. E' la fame che consuma, è il tandem, lo scivolo, la corsa ad ostacoli, la maratona silente e solitaria, infine l'urlo libero del cavallo, ma anche del lupo. E' una casa in costruzione, senza dimenticare le prese d'aria. E' il suono ovattato della pentola che bolle, il bisbiglio della legna dentro al camino, i ritmi dei tamburi in una perduta tribù. E' carezza sulle gote, graffi sulla schiena, labbra che colano baci, e pugni sullo stomaco. Dita che fanno sorridere sui fianchi, naso che fotografa odori. Gambe che tremano e che si aggrovigliano. Sono copioni talvolta eretti per semplificare le cose, sono forbici che potano per far crescere più forti. Sono parole che ci fanno sentire sopra al mondo stesso, e altre parole capaci di mandarci col viso sbattuto per terra. Sono il passato, il presente e il futuro condensati in un attimo solo, contemporaneamente. Granelli di sabbia che passano dalla clessidra dei vuoti, fino ad amalgarmarsi a riconoscersi e a mancarsi, fino a divenire parte di un altro tutto. E' una danza con passi precisi geometrie colonne sonore improvvisate. Una coreografia sciolta, a volte dolente, a volte ubriaca. Dove ci si avvicina per poi allontanarsi di nuovo, a tempo di musica. Fino a tornare occhi negli occhi, e ancora. ....Ritrovarsi....