myinsideout

Post N° 93


Nulla dies sine linea (nessun giorno senza una linea)Ho preso per mano le parole quando non sapevo cosa dire, per parlare delle tue giornate vuote e delle mie che sono troppo lunghe, per dire altro a nessuno o soltanto a te. Ma che nostalgia, che malinconia. Parlare degli occhi che hai e doverli ricordare,io che ho la memoria troppo corta per scaldarmi in questo inverno. Io che volevo passeggiare sulla tua pelle tenendoti vicino, che ho scritto sulla sabbia prima che la marea arrivasse, cercando instancabile i tuoi passi. Prendi ancora un caffè e lasciati guardare i pensieri,lasciati toccare le spalle e le gambe. Mi sono tuffata correndo in un mare di te e cavalcato le onde del tuo esistere, ho scalato le tue gambe per arrivare alla cima e lì fermarmi, nei tuoi occhi, senza più fiato. Mi sono aggrappata alla tua libreriaperchè mi trovassi di notte alla fine di un racconto Vorrei vederti ridere forte, fino ad asciugarti le lacrime. Ma che senso ha trovarsi se la condanna è sempre la stessa e la fine è sempre perdersi, se la bottiglia è sempre troppo piccola mentre è ubriacarsi quello che vuoi davvero? Non cerchiamo risposte mai. Ma tu baciami sempre, disperatamentecome fosse l’ultima volta.