Post n°53 pubblicato il 16 Dicembre 2012 da myotherworld
Sono stata bambina, una bambina fortunata perché cresciuta in una famiglia normale, in una casa grande e calda, con un fratello con il quale azzuffarmi, andavo al mare d’estate e a sciare d’inverno, ho preso il mio primo aereo all’età di 7 anni, ero brava a scuola, i miei nonni anche se li vedevo poco mi coccolavano tantissimo, i miei genitori frequentavano amici con figli miei coetanei e quindi nei fine settimana non mi mancava mai la compagnia. Avevo un’altalena in giardino, un cane di nome Balda con la quale c’era un’adorazione reciproca, delle amichette vicine di casa con le quali giocare a palla, una cameretta tutta mia che anche se un po’ austera ben si prestava a nascondere piccoli segreti, tanti adulti che mi trovavano brava e simpatica e non mi facevano mancare le loro attenzioni. Ricordo che mi sentivo “diversa”. Diversa perché molto probabilmente avevo “di più” di quanto non avessero i coetanei nel paese nel quale sono cresciuta i cui genitori facevano gli operai, tenevano in casa la nonna o il nonno e come massima aspirazione andavano regolarmente al bar, allo stadio, a messa la domenica. Diversa perché non avevo lo zainetto all’ultimo grido, i jeans lewis e di barbie ne avevo solo una. Diversa perché mio papà non tornava a casa a mezzogiorno per pranzo ma solo quando faceva buio, anzi, alle volte dormiva fuori che nel mio immaginario di bambina, significava all’addiaccio. Diversa perché la televisione non era in soggiorno o in cucina ma in camera da letto, per guardarla ci si sedeva sul lettone dei miei. Diversa perché ero sempre la più cicciottella, sempre a dieta, torturata dai miei genitori e dalla decina di medici alle cui visite mi sottoponevano per farmi diventare bella, bella come la loro mente immaginava io dovessi essere. Diversa perché mia mamma nonostante non lavorasse, non mi preparava torte ma mi pesava il pane, la pasta, la carne, non mi faceva acconciature ai capelli, non diceva mai che io, la sua bambina ero la più bella, non giocava mai con me. Diversa perché mio papà quando tornava a casa era spesso nervoso e frustrato, si arrabbiava facilmente, lasciava che noi ridessimo solo se anche lui aveva voglia di farlo, quando le cose non erano come lui voleva utilizzava epiteti irripetibili e muoveva facilmente le mani perdendo il lume della ragione ma diventando “pane e miele” non appena aveva sfogato le sue ire represse. Diversa perché mio fratello si ribellava e chiedeva attenzioni ammalandosi, facendo malanni e non stando mai fermo un attimo mentre io ero una bambina bianca e rossa, mansueta, non mi lamentavo e dove mi mettevano stavo silenziosa e sorridente in compagnia dei miei pensieri. Diversa perché ero un’ascoltatrice ed una osservatrice attenta e sensibile, perché non sopportavo le prevaricazioni, ero protettiva e gelosa dei miei affetti e pensavo tantissimo anche se spesso non trovavo le risorse necessarie per rispondere alle numerose domande che si affacciavano alla mia testolina né nessuno con cui condividerle. Diversa perché mi venivano strappati i quaderni sui quali erano scritti bei voti, rubate le penne e gli astucci, perché venivano rotti i miei giocattoli, perché difficilmente venivo invitata alle feste di compleanno e quando accadeva rimanevo sempre in disparte. Diversa perché nessuno ha mai riconosciuto ed affermato il mio diritto di essere una bambina uguale agli altri. |
Post n°51 pubblicato il 09 Novembre 2012 da myotherworld
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono reso conto che la sofferenza e il dolore emozionali sono solo un avvertimento che mi dice di non vivere contro la mia verità. Oggi so che questo si chiama AUTENTICITA’ Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho capito com’è imbarazzante aver voluto imporre a qualcuno i miei desideri, pur sapendo che i tempi non erano maturi e la persona non er... a pronta, anche se quella persona ero io. Oggi so che questo si chiama RISPETTO PER SE STESSI. Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho smesso di desiderare un’altra vita e mi sono accorto che tutto ciò che mi circonda é un invito a crescere. Oggi so che questo si chiama MATURITA’. Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho capito di trovarmi sempre ed in ogni occasione al posto giusto nel momento giusto e che tutto quello che succede va bene. Da allora ho potuto stare tranquillo. Oggi so che questo si chiama RISPETTO PER SE STESSI. Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho smesso di privarmi del mio tempo libero e di concepire progetti grandiosi per il futuro. Oggi faccio solo ciò che mi procura gioia e divertimento, ciò che amo e che mi fa ridere, a modo mio e con i miei ritmi. Oggi so che questo si chiama SINCERITA’. Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono liberato di tutto ciò che non mi faceva del bene: cibi, persone, cose, situazioni e da tutto ciò che mi tirava verso il basso allontanandomi da me stesso, all’inizio lo chiamavo “sano egoismo”, ma oggi so che questo è AMORE DI SE’ Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho smesso di voler avere sempre ragione. E cosi ho commesso meno errori. Oggi mi sono reso conto che questo si chiama SEMPLICITA’. Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono rifiutato di vivere nel passato e di preoccuparmi del mio futuro. Ora vivo di piu nel momento presente, in cui TUTTO ha un luogo. E’ la mia condizione di vita quotidiana e la chiamo PERFEZIONE. Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono reso conto che il mio pensiero può rendermi miserabile e malato. Ma quando ho chiamato a raccolta le energie del mio cuore, l’intelletto è diventato un compagno importante. Oggi a questa unione do il nome di SAGGEZZA DEL CUORE. Non dobbiamo continuare a temere i contrasti, i conflitti e i problemi con noi stessi e con gli altri perché perfino le stelle, a volte, si scontrarno fra loro dando origine a nuovi mondi. Oggi so che QUESTO è LA VITA! Charlie Chaplin |
Post n°50 pubblicato il 01 Ottobre 2012 da myotherworld
E’ trascorso più di un anno da quando ci siamo lasciati ed ora lui è tornato, carico delle nuove esperienze fatte, dei cambiamenti a cui la vita l’ha messo di fronte, colmo di nuovi buoni intenti e felice di avermi ritrovata. Ma la verità è che, così come io non ho ritrovato lo stesso D. del quale ero innamorata e per il quale ero disposta a tutto, lui non ha ritrovato la stessa L., poichè nonostante ferite ancora aperte e sogni infranti ha proseguito sulla sua strada riuscendo persino a conquistare qualche vetta. Eppure quest’uomo così fragile, così bisognoso di affetto, di contatto, di “normalità”, di coccole, non riesce ad essermi indifferente, non riesce a non far breccia sul mio bisogno di tenerezza, di redenzione, di camminare insieme a qualcuno con cui tenermi per mano. Ma è proprio su questo ultimo punto che si apre una riflessione, che vorrei poter evitare, ma che si impone perché, ho imparato, che per non complicarsi l’esistenza, è necessario dare ascolto anche a quelle questioni scomode che minano i nostri sogni. Quindi?!! Quindi lui tra 12 giorni ripartirà nella sua pseudo missione (missione per sé stesso e non per l’istituzione) ed io??? |
Post n°49 pubblicato il 24 Agosto 2012 da myotherworld
Avevo promesso che avrei fatto chiarezza e lo farò anche se questo comporta evitare il comodo fuggire e sentire quel buco nel cuore che si ripercuoterà in lacrime dagli occhi. |
Post n°48 pubblicato il 18 Giugno 2012 da myotherworld
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Post n°47 pubblicato il 28 Maggio 2012 da myotherworld
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Post n°46 pubblicato il 22 Maggio 2012 da myotherworld
A 42 anni ha lasciato la moglie e 3 figli per andare alla ricerca del grande amore ma il grande amore lo bistratta, lo prende in giro, gli sta succhiando il midollo senza considerare che a dividerli ci sono 1500 km. Lui però non ha la forza di realizzare in maniera concreta questo pensiero, si sa, è dura rinunciare ai propri sogni. Io sono la sua amica, la sua confidente, lo bastono e lo coccolo allo stesso tempo...sì perché mi fa tenerezza questo uomo inaffidabile eppure così dolce, impegnato, generoso, sognatore e ingenuo.
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Post n°45 pubblicato il 18 Aprile 2012 da myotherworld
Certi fantasmi tornano ed invece di sbattere loro la porta in faccia, ti lasci trascinare dal fiume delle emozioni pur sapendo che sfocerà nell'inferno. Ora puoi decidere se rimetterti in piedi e ripercorrere a ritroso il tortuoso ma sicuro letto del fiume oppure confidare in una piena che ti trascini giù. |
Post n°44 pubblicato il 08 Dicembre 2011 da myotherworld
Quante cose sono successe… Ho abbandonato il passato al suo destino, ho concesso una seconda possibilità facendo un rapido ma non indolore passaggio all’inferno, ho preso nuove decisioni per il mio futuro accettando sfide e gioendo all’idea di complicarmi l’esistenza, ho fatto nuove esperienze, mi sono affannata per sentirmi meno sola infine ho fatto finta di essere forte e ho tentato di accettare la solitudine.
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Post n°43 pubblicato il 27 Agosto 2011 da myotherworld
“Dopo 8 mesi di questa vita, la curia ha iniziato a chiedermi di riavvicinarmi al ministero. La storia con Anna traballava perché lei aveva mal digerito il mio vivere in quella struttura religiosa. Un domenica, in prossimità della festività pasquale, un amico prete con gravi problemi di salute, mi ha chiesto di celebrare una messa al posto suo ed io ho accettato. Accipicchia che botta! Mi sento in balia di una tempesta. |
Inviato da: roby.mo82
il 23/06/2013 alle 11:07
Inviato da: starfighter997
il 05/05/2013 alle 21:45
Inviato da: c.stor
il 03/04/2013 alle 19:05
Inviato da: thick.as.a.brick
il 05/01/2013 alle 01:21
Inviato da: thick.as.a.brick
il 30/12/2012 alle 23:46