In and outside

4 a.m.


Ore 4 del mattino ed il sonno proprio non ne vuole sapere di arrivare nonostante il piccolo aiuto farmacologico che mi sono concessa attorno alle 23 di ieri. Maledetti pensieri...ma dico io, non posso diluirsi nel corso della giornata?! No, tutti la notte, questi sfacciati! Ho appena terminato una prolissa conversazione via sms con una delle persone che più ha segnato la mia esistenza perchè per lui, ne sono certa, ho provato l'amore con la A maiuscola. Era un amore malato, perchè sapevo perfettamente che lui era interessato per lo più al mio corpo, sapevo che non poteva nè voleva mettersi in gioco, sapevo che non stava bene. Ma io, povera sciocca mi ero intestardita sugli sprazzi di profondità che raramente metteva a mia disposizione, mi ero insignita del ruolo di salvatrice, volevo restituirgli il sorriso che sapevo essere nascosto nel suo cuore. Poi questo spirito da croce rossina ha lasciato posto al mio innato lato autolesionista, ho continuato imperterrita nella mia mission per un suo sorriso sapendo che era una battaglia persa e che mi stavo facendo solo moltissimo male. D. mi ha maltrattata, umiliata, ferita moralmente e fisicamente, mi ha tolto la voglia di andare avanti, mi ha fatto sentire una nullità...ma tutto questo è accaduto solo perchè sono stata io a concederglielo. Eppure l'ho amato, sì, sì, era proprio amore. La sue perle di saggezza, il suo cinismo misurato nei confronti del mondo, il suo amore per la musica, la sua storia difficile di ragazzo di periferia che ha dovuto lottare con le unghie e con i denti per guadagnarsi quello che ha, la sua dedizione per il lavoro, le sue espressioni buffe...tutto di lui mi faceva sognare... Ora lui soffre per amore, ha incontrato nel suo cammino una bambina vizziatella che non ha saputo apprezzare il suo vero valore, quello che lui non ha potuto o voluto mettere a mia disposizione in maniera aperta e semplice. Tante volte, tra lacrime e disperazione ho augurato a D. tutto questo... Ora però mi dispiace sinceramente per lui perchè immagino quanto possa essere stata la sua fatica per aprirsi e mi fa dispiacere che i suoi sforzi non siano andati a buon fine. Negli sms gli ho detto tutto questo e molto altro. Ad un certo punto gli ho detto che in passato avrei fatto di tutto per strappargli un sorriso e gli ho chiesto se si ricordava del "lato bello del Natale", un pupazzetto di renna travestita da sciatore che gli avevo regalato una lontana notte di Natale quando lui, chiuso in casa rifiutava me e qualsiasi contatto con il mondo per mai compresi motivi. La sua risposta è stata una foto della suddetta renna con questa didascalia " è ancora lì che mi guarda anche se da allora non ho più colto il lato bello". Che botta dentro al mio cuore. Accidenti, il passato non è mai troppo passato evidentemente! Lacrima di circostanza e poi ho deciso di chiudere signorilmente la conversazione augurandogli la buona notte. Perchè ho scritto tutto questo?! Forse per ricordarmi di non incaponirmi più ma di vivere! Ora davvero, buona notte!