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Il Segreto di Giza(Fibonacci ed il Cosmo)

Post n°54 pubblicato il 22 Gennaio 2007 da sweet.sensation
 



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Il fatto che tra
Marte e Giove "i conti non tornino" è noto ormai da più di due secoli, ossia da quando due simpatici astronomi tedeschi elaborarono una legge che governa la distanza di ciascun pianeta dal Sole.

Senza scomodare troppo formule matematiche e costanti di Gauss è sufficiente dire che la legge di Titius-Bode afferma che ciascun pianeta occupa una distanza media dal Sole pari (circa) alla somma della distanza dei due pianeti che lo precedono.
Questa evidenza conferma l'universalità della famosa "successione numerica di Fibonacci" (in cui ogni numero è somma dei precedenti due) e che si riscontra anche in natura (il numero dei petali di molti fiori è un numero di Fibonacci), e poi in arte ed architettura (case degli antichi greci, piramidi di Giza,... ).

Quando la legge fu formulata si conoscevano solo i primi 6 pianeti del Sistema Solare e da subito si vide che mancava qualcosa. Per capirci queste sono le distanze effetive in UA (1 Unità Astronomica = 1,496 x 1011 m) che si discostano di poco da quelle calcolate con la legge:

  • Mercurio    0,39
  • Venere      0,72
  • Terra         1,00
  • Marte        1,52
  • Giove        5,20
  • Saturno    9,54
  • Urano     19,20
  • Nettuno  30,10
  • Plutone   39,50
  • Eris         67,70          <----- pianeta "X" (Nibiru)
Semplicemente osservando la tabella si possono notare un paio di cosette interessanti:

  • c'è un gap vistoso tra Marte e Giove che viene colmato dalla cintura di asteroidi che li separa (di cui Cerere è il più massiccio) e che si trova a 2,77 UA dal Sole;
  • Plutone non segue la legge e questo sembra perchè i pianeti più esterni non godano di orbite stabili nel lungo periodo
Mentre per l'anomalia di Plutone ci sarebbe una spiegazione logica, decisamente più intriganti sono le considerazioni sulla cintura di asteroidi. Essa corrisponderebbe ai resti di un pianeta delle dimensioni di Saturno, noto in letteratura con il nome di pianeta "V" che esplose 65 milioni di anni fa.

Mmmmhh, 65 milioni di anni fa mi ricorda qualcosa...

Infatti l'esplosione del pianeta "V" avrebbe fatto schizzare un grosso meteorite sulla Terra, il cui impatto avrebbe portato all'estinzione dei dinosauri. Marte sarebbe stato una delle lune del pianeta "V".

Ma secondo l'astronomo americano Tom Van Flandern, ci sarebbero state addirittura tre esplosioni nel Sistema Solare.
La prima tra i 300 e i 220 milioni di anni fa: al posto della fascia di asteroidi, ci sarebbe stato in compagnia del pianeta "V" anche un altro pianeta detto pianeta "K" che esplode.
La seconda 65 milioni di anni fa, come abbiamo detto, rigfuarda il pianeta "V". Sopravvivono le sue due lune: Marte e la seconda detta corpo "C".
La terza, avvenuta circa tre milioni di anni fa, riguarda proprio la luna "C
": questa esplosione sarebbe alla base dell'intensa attività di comete che si può ammirare dalla Terra.









 
 
 
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