Creato da sweet.sensation il 15/12/2006

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Il Segreto di Giza(Conclusioni)

Post n°62 pubblicato il 28 Febbraio 2007 da sweet.sensation
 



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Ne “Il Segreto di Giza” ho voluto proporre una panaromica alternativa sulla Storia di alcune antiche civiltà, passando attraverso i culti che praticavano, sull’astronomia che studiavano e sulla loro religione, trattando teorie che ho avuto modo di approfondire nel corso degli anni.


                                                  
Il dato di fatto più evidente che ho più volte sottolineato è che questi antichi popoli avevano conoscenze non giustificabili dagli strumenti in loro possesso. Non è credibile che rudimentali aggeggi possano aver regalato loro nozioni che sono state formalizzate solo millenni più tardi, con l'uso di tecnologia raffinatissima ed infarcita di elaboratori elettronici, satelliti, telescopi...

L’establishment 
ha spesso e volentieri chiuso gli occhi dinnanzi a scomode evidenze. Era più facile percorrere la strada maestra, piuttosto che scollinare giù per sentieri tortuosi. Forse perchè c’era l'esigenza di farsi "tornare i conti", o forse perchè riscrivere la Storia che ci è stata insegnata sui banchi di scuola sarebbe stato sconvolgente, ed avrebbe messo a soqquadro secoli di stratificato sapere.

Ma credo che sia doveroso analizzare le antiche scritture in un’ottica diversa, che astragga dai convincimenti religiosi. Infatti,  tutto ciò che non era Antico Testamento è stato bollato precipitosamente come mitologia, come frutto della fantasia di rozzi popoli che annegavano nell’ignoranza propria degli albori della civiltà umana.

Ma non è così. Anzi in realtà tutti gli eventi biblici sono delle rielaborazioni in chiave monoteistica di scitture più antiche come l’Enuma Elish, l’Epopea di Gilgamesh, l’Atra Hasis. Solo per cittarne alcune.

La Genesi è da secoli oggetto di controversie, sia perché sono state messe in dubbio traduzioni dall’Ebraico antico, sia perchè molti fatti esposti negli ultimi libri della Genesi stessa, dovrebbe, secondo cronologia storica, trovarsi nei primi.

Darò un esempio tanto per essere chiari: le parole yad e shem che compaiono nell’arcinoto episodio biblico della Torre di Babele, sono stati tradotti, rispettivamente come “mano” e “nome”. In realtà yad e shem sono parole che l’Ebraico ha ereditato dalla lingua di Sumer e che descrivono due tipi di costruzioni: la prima avente forma conica, la seconda avente forma cuneiforme…..

Potrei citarne altri, però vale la pena affrontare questi temi con calma, magari in altra sede.

Il messaggio che mi preme trasmettere è che la storia dei popoli non deve essere studiata a compartimenti stagni.

Sumer è l’inizio della civiltà umana e la cultura di popoli a loro contemporanei o posteriori (Accadi, Babilonesi, Assiri, Ittiti, Fenici, Greci, Romani) eredita il proprio sapere dai Sumeri: questo per loro stessa ammissione.

Ora preferisco lanciare un’ultimo input su Giza, perché “Il Segreto di Giza” è uno dei misteri irrisolti dell’era moderna.

Innanzitutto sfatiamo un mito: le Piramidi Egizie non erano tombe come molti storici si ostinano a farci credere. Mai alcun faraone vi è stato trovato sepolto. Questo è bene scolpircelo in mente.

Ma allora a cosa servivano?

Ci sono prove di diversa natura che indicano che le Piramidi della piana di Giza (le altre come quelle di Saqqara e Dashur sono rozze imitazioni e si vede lontano un miglio che la mano artefice non è la stessa….) avessero non uno scopo celebrativo-religioso ma prettamente funzionale.

La grande galleria, i corridoi ascendenti e discendenti, i pozzi definiti impropriamente di “areazione” (visto che i due della Camera della Regina non hanno sbocco verso l’esterno…), le travi di granito nella Camera del Re, l’imponente nicchia nella Camera della Regina, il pozzo sotterraneo alla Piramide che attingeva acqua da un canale collegato al Nilo….

Questi e molti altri particolari architettonici fanno riflettere.

Se questre costruzioni erano davvero destinate a culti religiosi, perche scomodarsi a realizzare una struttura interna così complessa?

Molti studiosi avanguardisti avanzano ipotesi mirabolanti, a mio parere estremamente plausibili: la Grande Piramide (che Cheope adottò come propria ma che non costruì…questo ormai dovrebbe essere assodato…) poteva essere una grossa centrale energetica. Eminenti chimici hanno fatto presente che non sarebbe stato impossibile, ad esempio, creare energia scindendo idrogeno e ossigeno presenti nell’acqua….

L’ipotetico funzionamento, descritto con dovizia di particolari da Alford lascia letteralmente a bocca aperta…Ma anche questa versione rivisatata della Grande Piramide merita un più accurato esame, che mi riprometto di proporre.

Resta sempre da capire chi costruì molte mirabolanti opere archittettoniche del passato (potrei citare altre meno note come Baalbek in Libano, Tehotiucan e Tihananco nelle Americhe….).

A questo proposito lancio un sassolino, ritornando alla Bibbia. Nell’Antico Testamento, ad un certo punto fa brusca comparsa quello che veniva chiamato il Popolo dei Giganti . Come ho puntuallizzato qualche riga prima, i fatti esposti nella Bibbia sono perlopiù rielaborazioni di scritti precedenti (Noè protagonista del Diluvio è l’Utnapishin che compare nell’Epopea di Gilgamesh…) ed il Popolo dei Giganti ha in realtà, un suo equivalente, guarda un po’, nella cultura di Sumer: essi venivano chiamati i Nefilim.

Ma cosa significa esattamente Nefilim?

Dalla lingua di Sumer scopriamo che i Nefilim erano “il popolo dei razzi fiammeggianti”.

Ma questa è un’altra Storia...

 
 
 
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