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I Giganti di Baalbek(Il Corridoio di Volo)

Post n°82 pubblicato il 01 Agosto 2007 da sweet.sensation
 





Il Misuratore Divino diede un'occhiata alle lande sottostanti il suo shem, ed indi tornò alacremente a studiare le carte di navigazione.


Baalbek era solo un piccolo punto, posto a nord del Mar Morto. Più su, in direzione nord-est, si potevano scorgere le imponenti cime dell'Ararat, mentre la penisola del Sinai con il Monte Santa Caterina si trovava in direzione sud.

"Questo diventerà il corridoio di discesa che ci condurrà a Baalbek", disse tracciando una linea che collegava quest'ultima all'Ararat.

Dopodichè, con l'aiuto di uno strumento simile agli odierni compassi, fissò come punto fermo Baalbek e tracciò un arco di circonferenza che toccasse l'estremità meridionale del Sinai da una parte, e lambisse il Nilo dall'altra.

"Ma", ribattè uno degli Annunaki, "vicino al lungo fiume non vi sono riferimenti geografici che possano indicarci la via".

"Allora costruiremo qualcosa di magnifico e splendente che sia il nostro faro verso il Porto Spaziale" replicò il Misuratore Divino.

Ovviamente questa è una versione ipotetica di come si svolsero i fatti, ed anche il dialogo è del tutto immaginario.

Tuttavia numerosi indizi indicano che le cose non dovrebbero essersi svolte in modo molto diverso.

Innanzitutto, la piattaforma di Baalbek si trova lì da tempi remoti, ed è ancora oscura la sua funzione. Il Monte Santa Caterina, poi, è la cima più alta di tutta la Penisola del Sinai ed è venerato da millenni. La piana di Giza si trova esattamente sulla stessa linea che unisce l'Ararat a Baalbek, e studi recenti hanno confermato che la sua antichità e ben superiore ai 5.000 anni attribuiti dall'archeologia convenzionale. Infine, la distanza Baalbek-Giza è identica a alla distanza Baalbek-Monte Santa Caterina.

Gli Annunaki decisero di includere le piramidi di Giza nella mappa del corridoio di atterraggio e designarono Gerusalemme come "centro di controllo della missione".



la triangolazione del corridoio di volo: AR=Ararat, JM=Gerusalemme, GZ=Giza, BK=Baalbek, KT=Santa caterina



Ma perchè attribuire a costruzioni così imponenti quella forma ingegneristicamente così ardua da realizzare?

Tutte le pirmaidi hanno, al loro interno, la struttura a gradoni tipica degli ziggurat mesopotamici. Ma quando "gli dei che venivano dal cielo" costruirono in scala il progetto delle piramidi della piana di Giza (ossia la Terza Piramide, quella attribuita a Micerino), si accorsero che l'ombra proiettata appariva frastagliata sulle dune sabbiose, tanto irregolare che non poteva essere utilizzata come affidabile "indicatore di rotta".

Decisero così di rivestire il nucleo con una pietra calcarea bianca (nei secoli asportata per la costruzione di templi), che riflettendo la luce fungeva da vero e proprio faro, fornendo un orientamento preciso.

Era così stato delineato un nuovo e post-diluviano corridoio di atteraggio, utilizzando, sia riferimenti naturali che artificiali: fu l'inizio di una nuova era per le civiltà della Terra.

Rimane solo un particolare da chiarire e che affascina molti studiosi: l'architettura interna delle Piramidi di Giza.

Anche se ciò esula dalla trattazione più stretta de "I Giganti di Baalbek", vale comunque la pena porsi una domanda. Le Piramidi erano esclusivamente dei segnali geografici, o considerata la presenza di tortuosi cunicoli e camere al loro interno, avevano anche uno scopo funzionale?

Riflettere su questo particolare è, a parer mio, doveroso ed allo stesso tempo affascinante.

E, anche se il grande Oscar Wilde diceva che "Val sempre la pena di fare una domanda, ma non sempre di darle una risposta", credo che, in questo caso abbia senso interrogarsi su queste sofisticate costruzioni.

Chissà, magari in un prossimo futuro me ne occuperò.

Ma ora, la saga dei Giganti di Baalbek e del loro magnifico porto spaziale si conclude.


Proviamo, allora, prima di lasciarci, per un attimo, ad immaginarli mentre ascendono al Cielo dall'affascinante e misteriosa "Terra dei Cedri".

 
 
 
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