Healing Hand

Escher


Tra gli artisti del XX secolo quello che cattura maggiormente la mia attenzione e la mia fantasia è senza dubbio Escher. 
Fu straordinario interprete della fusione "arte-matematica" che diede luogo a risultati totalmente surreali, impossibili da realizzare, se non avvalendosi di "trucchi" derivanti dall'uso della percezione umana e della prospettiva. Il fascino che sprigionano le opere di questo autentico genio visionario deriva dall'accostamento di due discipline, almeno apparentemente, antitetiche. Da una parte l'imprevedibilità e la creatività, dall'altra il rigore della scienza: il risultato è un prodotto unico nel panorama artistico, che ci lascia "incollati" letteralmente ai suoi quadri, nel vano tentativo di sbrogliare le ingarbugliate matasse visive e concettuali che egli tesseva.Uno degli aspetti più interessanti che riguarda il binomio arte-matematica lo si ritrova nella seconda fase della sua carriera, in cui fu forte la ricerca di "geometrizzare" le sue opere: analizzando il concetto di reiterazione che si trova allla base di Relativity, Ascending and Descending, Day and Night, Circle limit e Butterfly (in maniera forse ancora più evidente)
si può intravvedere un chiaro riferimento al concetto di frattale (struttura matematica che si ripete). Viceversa nel suo periodo italiano l'artista fu meno ossessionato dalla ricerca di forme poliedriche, ritraendo, ma sempre con il proprio "marchio di fabbrica", bellezze architettoniche ed artistiche del nostro paese.