Healing Hand

Top Album :: Evamescence - "The Open Door"


Tra i regali di Natale che ho ricevuto, c'è anche "The Open Door" il nuovo album degli Evanescence (peraltro uscito lo scorso ottobre). I nostri amici dell'Arkansas ci hanno fatto penare un pò prima di tornare a deliziarci: è stata un'attesa di circa tre anni dal loro successone "Fallen".Dominanti sono sempre le tematiche relative al filone "amore-morte-redenzione-caduta nell'oblio" proprie dei loro precedenti lavori (e più in generale del genere gothic, o gothic metal che dir si voglia). Anche se bisogna dire che quest'ultimo album rappresenta un'evoluzione (forse anche dovuta ai cambiamenti interni alla composizione della band). Sonorità, forse, meno dark e meno metal (anche se affibbiare certe etichette lascia sempre il tempo che trova.... ), senza che però la musica risulti meno cattiva e coinvolgente.Infatti, dal punto di vista musicale, non c'è che dire: la chitarra spinge parecchio. E si possono apprezzare degli ottimi giri di batteria.Poi.... e poi c'è lei Lei: la voce di Amy Lee, è sempre bellissima. Sottile e penetrante al tempo stesso. Come al solito. Grazie a qualità canore prorompenti, si è definitivamente consacrata come la vera e grande leader del gruppo, e come una delle migliori vocalist di questo genere musicale. Ma in questo giudizio, forse, sono un pò di parte, essendone un suo grande ammiratore (anche per la sua bellezza...).
Bisogna dire che nell'ascolto del cd, ciò che potrebbe trarre un pò in inganno (e far dare, almeno inizialmente, pareri negativi) è l'impatto molto diverso che i due album danno (soprattutto ai primi ascolti). Questo è principalmente dovuto alla schedulazione delle tracce, che in "Fallen" prevedeva i pezzi più "duri", le hit che rimangono maggiormente impresse nella mente, all'inizio, mentre in "The Open Door", sembrano più equamente distribuite nel contesto del lavoro. Ad ogni modo, il mio consiglio è quello di non fermarsi alle prime impressioni, perchè all'inizio l'album non dà il feeling immediato che dava il precedente, e che rapiva all'istante in un vortice incessante di adrenalina. E' un album che ha bisogno di essere gustato, goduto con calma, e da questo punto di vista è, secondo me, più "intimo".Anche io all'inizio ero rimasto un pò freddino, ma ascoltandolo più e più volte ha iniziato a piacermi moltissimo. E forse può essere considerata un'opera ancor più complessa e matura di "Fallen".Anche ora lo sto ascoltando (recensisco per così dire "in diretta"), e devo dire proprio che è molto ma molto bello.....                                                         
Le tracce che mi hanno catturato di più, (anche se mi piacciono pressocchè tutte) sono senz'altro Sweet Sacrifice, Weight of the World (quelle di stile più marcatamente rock) ,Cloud Nine, All that I'm living for, Your Star. Menzione particolare meritano la geniale Lacrymosa, una riproposizione molto ben riuscita del "Requiem" di Mozart in chiave dark e la ballata Lithium in cui la voce di Amy è tutta da gustare. Per quanto concerne "Call me when your sober" è quella che risulta essere più "commerciale" ed easy-listening. Ma non c'è da stupirsi visto che è il singolo di lancio.....In definitiva il mio giudizio è estremamente positivo: i fan non hanno atteso invano.Vi consiglio di correre a comprarlo al più presto.Voto: 7.5/10