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La Discendenza Regale


  Il Graal e le fonti gnostiche La definizione di Santo Graal appare per la prima volta nel Medioevo, come errore di interpretazione e trascrizione da parte dei copisti. L'originale parola fu "Saint Graal", poi tramutasi in "San Grael" ed infine in "Sangreal".Da un punto di vista meramente figurativo, il Santo Graal è rappresentato da un calice o coppa nel quale Simone Zelota raccolse il sangue di Cristo mentre egli eri sulla croce.Da un punto di vista spirituale, il Santo Graal incarnerebbe un ideale di discendenza regale, che vide lo stesso Gesù "continuatore" della stirpe davidica, iniziata da re David, sovrano di Israele tra il 1048 ed il 1015 A.C.Di ciò si trova traccia nei cosidetti testi aprocrifi, scritti non riconosciuti dalla dottrina ufficiale.Tra questi troviamo i Vangeli di Qumran (identificata da alcuni nella biblica Sodoma).La scoperta di questi scritti avvenne sulle sponde del Mar Morto nel 1947. Si narra che un pastorello si fosse allontanato per recuperare delle pecore che si erano allontanato dai luoghi di pascolo. Ad un tratto si trovò in alcune grotte in cui rinvenì delle giare di terracotta. In esse erano contenuti circa 500 testi, alcuni dei quali risalenti al 250 a.C.Sembra che i manoscritti fossero stati nascosti tra il 66 ed il 70 d.C., mentre era in atto una dura repressione in Galilea ad opera dell'Impero Romano. Quanto rinvenuto era in lingua ebraica ed aramaica.Usualmente vengono classificati come testi apocrifi anche i cosiddetti Libri di Nag Hammadi (rinvenuti in Egitto), redatti in lingua copta. Quanto rinvenuto fu in seguito attribuito alla cosiddetta dottrina gnostica: da studi successivi si giunse alla conclusione che i testi risalivano al I secolo d.C.Ma cosa lega le fonti gnostiche con il Santo Graal?In esse viene fornita una visione degli eventi biblici abbastanza differente rispetto a quella offerta dalle fonti ufficiali. Ad esempio, Sodoma e Gomorra non vengono dipinte come sittà dissolute e prone ad attività peccaminose, ma come fervidi centri culturali. In aggiunta a ciò vengono forniti illuminanti particolari sulla relazione tra Cristo e Maria Maddalena.Gli scavi condotti a Qumran durante la seconda metà del 1900 hanno portato alla luce diversi insediamenti, i primi dei quali risalirebbero all'Età del Bronzo (3.500 a.C.). Un altro periodo di importante residenza fu durante il regno di Erode il Grande, governatore della Galilea tra il 37 ed il 4 a.C. Fu proprio durante il tardo periodo erodiano che una delle tre principali sette fiolosofiche ebraiche, gli eseni, diede il proprio importante contributo alla stesura dei manoscritti.Proprio in questo periodo, furono tracciati importanti riferimenti a libri del Vecchio Testamento quali, Genesi, Esodo e Deuteronomio. Infatti gli scribi esseni trascrissero sottoforma di commentari trattazioni che creavano legami tra Vecchio e Nuovo Testamente, utilizzando una tecnica allegorica, il cui significato intrinseco era noto solo a coloro che conoscevano questo particolare codice.