Pinacoteca

Il fiume in piena


"Maestro sono pieno di incertezze, come posso dare certezze alla mia vita?" "La vita è un fiume. Cercane uno che sta per inondarsi, cammina fino al centro ed aspetta la piena. Quando le acqua torneranno calme, al centro del fiume ci sarai tu o il ricordo di te." E l` uomo si porto` al centro del fiume, aspettando la piena, le acque diventarono calde, e poi fredde, e poi calde, la piena non arrivava ma l` uomo era li`, al centro del fiume. Poi sui monti lontano il cielo divenne nero, la pioggia sorrise alla terra e le acque aumentarono e l` uomo sorrise alla piena. Ma la piena porto a valle cadaveri con le corna affilate e tronchi con i rami taglienti. Il Maestro aveva parlato di acqua, non di lame affilate e di sangue e fango. Ma l` uomo resto li`, i fianchi rossi di sangue, le acque scure di incertezze, un attimo e si sarebbe messo in salvo. Poi sorrise al lampo ed al fulmine e grido` al nembo nero: "Questo è il mio fiume, sono stufo e stanco di farmi spingere dalle acque, essere urtato dai tronchi, sporcato dai cadaveri. Questo è il mio fiume, io resto qui." Ed il nembo gli rispose, piangendo d` ira, ed il lampo e il fulmine lo abbracciarono brutali, tronchi e corna affilati come falci. Ma l` uomo alzo` le braccia al cielo, pensando alla moglie ed alla figlia che lo attendevano, sperando nel ritorno di lui, non nell` eco del suo ricordo. E l` acqua fini`, prima che finisse il sangue, prima che cessassero le lacrime di dolore, la ghiaia asciutta accolse l` uomo inginocchiatosi ed il fiume invidio` il ricordo dell` uomo, tornato insanguinato all` abbraccio di moglie e figlia.