PENSIERI DIGITALI

Community che passione.


E' da tempo che sono inscritto in Digiland, luogo virtuale appartenente ormai alla categoria dei più noti Social Networking, anche se non ho mai partecipato attivamente alla Community o ad altre attività "sociali" da internauta nonostante siano circa dodici anni che lavoro nel contesto web e più in generale nella comunicazione multimediale. Questo mio distacco probabilmente è dovuto principalmente al fatto che lavorando mediamente più di 10 ore al giorno inchiodato al computer a progetti complessi come la costruzione di ambienti virtuali e portali di genere che sono dediti alle relazioni sociali, campagne pubblicitarie online/offline, progettazione d’immagine coordinata per corporate aziendali con tanto di sito web dinamico che poggia su basi dati complesse per la gestione dei contenuti, che a fine giornata rimane davvero poco tempo per te stesso e, svuotato fino al midollo di qualsiasi residuo d’energia,  l’ultimo dei miei pensieri è quello di continuare a vegetare davanti ad un pc per cercare di entrare nell’olimpo di “Gente di Community” ed esporre la mia faccia da cazzo ormai stanca e pixellosa frutto di due monitor che hanno irradiato a dovere i miei occhi trasformandoli sempre di più in due fessure simili a quelle che si trovano nei videogame da bar con su scritto INSERT COIN.Ma a parte questo mio piccolo sfogo, che potrebbe sembrare contraddittorio ed irriverente nei confronti di chi mi ospita (come blogger intendo, tranquilli non faccio parte dello staff di Libero :), devo dire che mi ritengo una persona fortunata perché faccio un lavoro che mi piace e che svolgo con estrema passione in quanto mi permette di dare libero sfogo alla mia fantasia e creatività, realizzandomi a pieno in un contesto davvero singolare e innovativo come può esserlo quello del web. Da quando ho iniziato ad oggi moltissime cose sono cambiate, le tecnologie si sono evolute rapidamente da permettere una diffusione capillare di internet conferendogli un ruolo predominante nel campo della comunicazione tanto da rivoluzionarla, e facendomi apparire un ricordo lontano quei giorni in cui navigavo con un modesto modem a 28.8 Kb pagine web ridotte a semplici ipertesti contenenti al massimo qualche gif animata rubacchiata chissà da quale altra fonte (alla faccia del diritto d’autore n.d.r.).Mi verrebbe da citare la celebre frase del film Blad Runner quando il replicante interpretato da Rutger Hauer sussurra ad Harrison Ford “Ho visto cose che voi umani non potreste immaginare... navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione. E ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhauser. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia. È tempo di morire...”La cosa che più di tutto mi ha stupito in questi anni (oltre a photoshop CS2) è stato il modo in cui si è evoluta la comunicazione ed in particolare quella multimediale, dalla semplice posta elettronica, all’sms, passando per i forum e i news group fino ad arrivare ai blog che ormai proliferano in tutto il web. Tutto con l’unico scopo di comunicare, ma perché tutto ciò? E’ davvero così importante e noi ne abbiamo davvero così bisogno?Ritengo che oggi più che mai c’è un' urgente  necessità per tutti gli uomini e le donne di riapprendere “l’arte dell’incontro umano” per stabilire una “comunicazione autentica”, perchè tutto nelle nostre vite dipende più dagli incontri umani che siamo in grado di vivere che dai singoli fatti in sè stessi. Per questo è così importante risvegliare la nostra capacità di entrare negli incontri attraverso nuove forme di relazione e di comunicazione, per scoprire che in una vita compiuta la propria famiglia non è fatta soltanto dei propri cari, ma è fatta anche di tutte quelle persone con le quali si può parlare il linguaggio della complicità e della relazione sensibile. Ed esiste un solo modo conosciuto per far si che questo intento si trasformi in realtà: riconoscersi, aprirsi, accettarsi.Da sempre mi hanno affascinato le relazioni umane e le interazioni che quotidianamente noi esseri umani siamo capaci di intrattenere a partire ad esempio dal mattino quando ci muoviamo in metropolitana per andare al lavoro o in auto, in un bar per fare colazione o per prendere l’aperitivo, in banca, dal dottore e in tutti quei luoghi o spazi  frequentati da altri individui.E’ ovvio dedurne che le opportunità di incontro risultano essere davvero molteplici, addirittura infinite oserei dire ed è per questo motivo che tra le varie opzioni che ci si presentano non possiamo escludere internet  con la sua miriade di luoghi di incontro virtuali.Siamo l’umanità dell’internet è inutile negarlo (e poi per quale motivo?), siamo semplicemente persone animate da una grande voglia di conoscere e di comunicare. Superando le distanze fisiche. Colmando quelle culturali. In una rete fatta di persone.Internet non è un’unica rete, né un sistema omogeneo. È un’affascinante mescolanza di infinite realtà diverse, in cui ognuno può trovare la propria strada personale, creare una rete “a sua immagine e somiglianza”.La rete non è un mondo a parte come molti ancora credono, è e diventerà sempre più un elemento della nostra vita quotidiana, un modo per comunicare meglio con chi conosciamo già e per trovare nuove esperienze, incontrare nuove persone, fare nuove amicizie. Per trarne il massimo vantaggio e piacere, con il minimo di fatica e di difficoltà, più che le nozioni tecniche conta la comprensione culturale dei valori, delle relazioni, del dialogo. Cioè l’umanità dell’internet.