LIBERA USCITA

Legge e Ordine a Napoli


di Salvatore Scaglione - MegachipNegli Stati uniti si uccide in difesa della vita. Si ammazza il chirurgo o chi ha abortito. Quando lo leggevamo, sorridevamo di compassione e un po' d'orrore, come si fa con le notizie d'oltreatlantico distanti anni luce da quella che credevamo la nostra cultura dei diritti. Grazie a Ferrara e Casini (sull'argomento c'è anche un precursore toscano, un altro Casini) potremmo arrivarci presto anche noi. Cominciamo intanto col terrorizzare le donne appena operate, “ancora sotto l'effetto dell' anestesia” come dichiara il direttore dell'Ospedale di Napoli. Dice però il dottor Vittorio Russo, procuratore in Napoli ed autore della bravata, che una notizia di possibile reato, anche se arrivata in forma anonima, costringe il magistrato ad intervenire. Lo sappiano i cittadini di Napoli – e di altre città perché il fanatismo miserabile trova presto imitatori - : nella loro città non si accetta neanche il sospetto che si possa commettere un reato. E chissà quanti Vittorio Russo sono in attesa nelle stanze delle procure italiane. Pare che l'aborto in questione fosse stato praticato in regola alla legge. Ma se invece era passato qualche giorno dalla scadenza prevista, potevamo aspettarci una retata della ammalata in barella, con medici, infermieri e personale della pulizia? D'altra parte il numero degli agenti spediti non era congruo con una eventuale – benché discutibile – informazione sui fatti (ne bastava uno), ma con un vero rastrellamento. Dunque, nella più ottimistica delle ipotesi, gli agenti spediti sono stati allontanati da un più utile servizio per obbedire all'intolleranza o dare una dimostrazione un po' ridicola di efficienza in un contesto bisognoso di ben altra attenzione alla legalità. Basta uscire per strada e guardarsi intorno, o fare un giro per il porto della città. Naturalmente potremmo aspettarci gli autori della coraggiosa iniziativa fulmineamente candidati alle prossime elezioni. La stupidità viene sempre premiata