LIBERA USCITA

Il FASCISMO AVANZA


Esselunga torna al secolo scorso All’inizio del mese di febbraio le cronache milanesi - che certamente questo non e’ argomento da prime pagine, non certo come le parolacce di Pippo Baudo - hanno riportato un episodio che gia’ in se’ avrebbe meritato di destare preoccupazione: una cassiera ha chiesto ripetutamente un cambio volante per poter andare in bagno; il cambio le e’ stato negato fino a quando la povera donna ha dovuto pisciarsi sotto, scoppiando in lacrime per l’umiliazione. Usiamo le parole per quello che sono: non si e’ “orinata addosso”, non ha “perso il controllo dei propri organi escretori”. Si e’ pisciata addosso. A 44 anni. Per non fare perdere tempo e denaro all’azienda. Vi viene da vomitare? Anche a noi.La donna coraggiosamente ha denunciato l’episodio, e si e’ presa dieci giorni di malattia perche’ stava male. E sfiderei chiunque a saper affrontare una umiliazione simile senza sentirsi male. Al suo ritorno al supermercato qualcuno deve aver pensato che era necessaria una bella lezione: altrimenti poi questi dipendenti si montano la testa, no? Il 28 febbraio 2007 la donna si e’ recata come al solito nello spogliatoio del personale per cambiarsi a fine turno prima di andare a casa. prendere delle monete per la macchinetta del caffe’. Mentre era nello spogliatoio e’ stata aggredita alle spalle da un uomo, che le ha messo uno straccio in bocca per impedirle di gridare, le ha sbattuto la testa contro l’armadietto e l’ha fatta svenire. Le parole che hanno accompagnato l’aggressione non lasciano dubbi: “hai parlato troppo!”L’episodio e’ avvenuto all’interno del supermercato, e quindi ad opera di qualcuno che non puo’ non essere stato tollerato - e a pensare male si fa peccato ma ci si azzecca sempre, quindi noi diciamo inviato - dalla direzione del supermercato stesso. Dopo l’episodio i funzionari della Esselunga hanno parlato di “incidente”, non hanno avvisato la polizia, ne’ denunciato l’accaduto, e ovviamente hanno ripulito per bene lo spogliatoio, in modo da rendere adeguatamente impunibile il responsabile.I sindacati hanno indetto per il 1 marzo uno sciopero di tutte le Esselunga di Milano, e davanti al supermercato di via Papiniano si sono radunate nella giornata di sabato duecento persone, anche se solo due delle novanta colleghe della vittima hanno partecipato allo sciopero (fonte: un’articolo su La Repubblica, nella cronaca milanese). Il prossimo appuntamento e’ un volantinaggio martedi’ 4 marzo davanti agli esercizi commerciali della catena. Quando il 31 ottobre 2004 qualcuno si presento’ a un’altra Esselunga con uno striscione che recitava Tutti Santi (i lavoratori) Tutti Stronzi (i proprietari delle catene) non andava lontano dalla verita’: fossero solo stronzi ci consoleremmo. Il problema e’ che inizia a respirarsi una brutta aria, come non si respirava da tempo in territorio italiano, e sembra che prenderne atto sia molto difficile, o forse solo scomodo per chi crede che la propria vita sia agiata e priva di complicazioni.