LIBERA USCITA

Il nulla


Presa di coscienza dell’irrilevanza dell’uomo in un cosmo cieco e indifferente.La vita di oggi è pervasa dalla percezione, l’idea, talora l’incubo, della perdita inevitabile e totale di ogni cosa bella e dotata di valore; vedere come tutto sfiorisca e cada infine nell’oblio e nel nulla, non compensato da nuovi nascimenti; l’irrevocabilità che è nello svanire, nel passare di tutto, crea un disagio profondo nell'io portandolo alla deriva di se stesso.La Paura come percezione tragica inesorcizzabile del divenire è il pradigma su cui si regge la dottrina del potere,nella sua raffinata inconsistenza, nella sua incapacità di fronteggiare adeguatamente i demoni flaccidi che rovinano l’esistenza, nell'apertura del mondo all’insensatezza, al vuoto, al nulla,con la paura alza muri invalicabili tra le persone,disgregandone la convivenza.Sugli stessi presupposti si basa il nichilismo della nostra epoca,una galassia di ideologismi, visioni del mondo, posizioni esistentive scarsamente riflesse, ecc., che hanno in comune l’assenza di un fondamento metafisico riconosciuto, l’arbitrarietà del senso individualmente scelto per la propria vita, la fungibilità dei valori, l’ipertrofia dell’io congiunta alla sua radicale debolezza.Pare che la nebbia ingoi ogni cosa,non c'è nulla di peggio che dover ammettere che dalle finestre di questo paese si vede il nulla,nulla fuorchè l'ottundimento dell’intelletto di fronte alla alienazione universale indotta dal principale agente del mal di vivere contemporaneo, cioè dall’universalmente glorificato Dio del presente: il Mercato. Il Mercato ha la pretesa di riempire tutti i vuoti, di dar forza a tutte le impotenze, e soprattutto di togliere ciò che invece non fa, suo malgrado, che rafforzare: l’angoscia del divenire.Meccanismo perverso,fondo cieco dove trovi solo solitudine e dolore.Del resto, se non sanno, gli umani hanno bisogno di credere,come disse  Cechov "se l’uomo non crede in Dio, vuol dire che crede in qualche altra cosa". Pure, il laico mercato, che convive con quello sacralizzato e reso assoluto, è una condizione ineludibile della vita attuale. Le forze che si sono radicalmente opposte al libero dispiegarsi del mercato in questo secolo hanno dato luogo ai due mostruosi totalitarismi, il comunista e il nazionalsocialista e alla loro folle logica del capro espiatorio. Il mercato è invece la libera circolazione del desiderio,ricerca sublime dlla felicità,piuttosto  che  la violenza scaturente dal risentimento e dalla lotta,e non può esistere democrazia senza di esso.Il capitalismo dunque, come unica spina del divenire, conficcata a grandi profondità nelle carni dell’Occidente, è la nostra unica fede, il mattatoio universale.Ora mi domando se la resistenza sia un mezzo efficace di ribellione,ridotta com'è oggi nell'angolo,come un glorioso vessillo di guerra persa,una zattera alla deriva senza rotta,il mormorio dei dannati di un girone infernale.