LIBERA USCITA

USO E ABUSO 2


Poichè Roman ha fatto una bellissima analisi sul mio post di ieri,che voleva solo sollevare l'attenzione sui rischi dell'abuso di psicofarmaci e sugli interessi economici retrostanti,lo riprendo anche oggi aggiungendo qualcosa. Per zio Vale,che parlava di depressione concordo pienamente che bisogna distinguere i casi,la depressione,il male oscuro come lo chiama Cassano, è una malattia a tutti gli effetti caratterizzata dalla carenza di mediatori chimici quantificabile mediante anlisi chimico cliniche specifiche e come tale và trattata sia psicologicamente che farmacologicamente,possibilmente senza dimenticare che l'integrità del medico curante è fondamentale e che esistono antidepressivi naturali (fitoterapici,tipo l'iperico,un pò blando ma efficace in molti casi e praticamente privo di effetti negativi e assuefazione). Dall'altra parte invece ci sono i momenti di depressione temporanea causati da dispiaceri o altro fatti negativi (depressione da lavoro alienante o da mancanza di lavoro,carenza di spazi di aggregazione sociale che scavano solitudini abissali,coartazione verso modelli di vita irraggiungibili e diseducativi che deprimono l'autostima,ecc ecc),in cui tutti possiamo incappare,che non necessitano di medesimo trattamento,ma semmai di un sostegno affettivo e incoraggiamento da parte di tutti (nn facile vista la digregazione sociale attuale)e soprattutto di cambiare stile di vita. Altro campo inquietante è quello dei bambini cosiddetti iperattivi,come dice Roman,c'è un vero business criminale fatto sulla loro pelle per livellarne l'emotività,l'individualità,la creatività,la futura capacità di diventare individui pensanti autonomi  e la normalissima irrequietezza che caretterizza quell'età,magari accentuata dalla mancanza di spazi naturali in cui sfogare le energie,dall'assenza dei genitori e dall'uso eccessivo di videogame e tv. Il RITALIN è uno dei farmaci (a base di anfetaminici),maggiormente diffuso in pediatria ed è da tempo sotto accusa per gli effetti negativi gravissimi che produce e per l'evidente conflitto d'interessi che c'è dietro.   http://www.disinformazione.it/adhd5.htmInsomma tocca stare molto all'erta,soprattutto documentarsi così da poter capire cosa ci stà rifilando il medico e quest'ultimo sceglierlo molto molto accuratamente,perchè il dubbio che ci sia un ritorno economico delle prescrizioni che fà è più che legittimo viste le inchieste in merito di Report e alcune osservazioni mie personali riguardo l'ostinazione di alcuni di prescrive il farmaco griffato a pagamento piuttosto che l'analogo generico meno costoso.Questo non vuole assolutamente dire che per risparmiare le asl ci debbano negare i farmaci di ultima generazione(qualcuna per far quadrare i bilanci ci prova),più efficaci sicuramente e che anzi dobbiamo pretendere,ma necessari solo quando la ricerca ne abbia appurato l'effettiva maggior efficacia rispetto ad altri (ad es.l'acido acetilsalicilico, nn è più sotto brevetto ed esistono tantissime preparazioni che costano infinitamente meno della griffata "aspirina",steso dicasi per il paracetamolo(tachipirina) e moltissimi antibiotici di uso comune). quando andate in farmacia pretendete una lista dei farmaci da banco e del ripsttivo costo,il farmacista è tenuto a fornirla.In sintesi per star tranquilli dovremmo poter contare sulla reale preparazione,professionalità e onestà di chi opera nella sanità, ma questa è merce rara in Italia,dove impera il clientelismo,la concussione,l'approssimazione e anche l'impreparazione,l'unica arma possibile è informarsi più possibile,creare una rete solidale di supporto informativo e pretendere che la salute sia un diritto e non una concessione o peggio un privilegio subordinato al denaro. (che poi ricorrere ad una prestazione privata non è assolutamente garanzia di maggior affidabilità,anzi..)