LIBERA USCITA

Algoritmo del resistente


Ho scritto che il fine in questo momento non può esser che l'anarchia,in quanto solo da un pensiero critico e destrutturante si può ripartire e riappropriarsi di ambiti vitali quali la cultura,l'economia,i servizi,la casa,l'alimentazione,la famiglia ed anche le istituzioni.Parlando di algoritmo non ho la pretesa di stilare un programma,ma piutosto un approccio comune alla situazione attuale,intendendo la lotta come risveglio dell'impeto a lottare a fianco degli oppresi sfidando lo stato ed il potere capitalistico delle le grandi imprese che governano l'economia domestica ed internazionale,offrendo alternative credibili che vadano incontro ai bisogni materiali e non di ciascuno.Non intendo la disobbedienza nel modo in cui siamo abituati a pensarla e vederla criticata in tv,bensì come un'opposizione attiva nei confronti di ciò che ci viene propinato e di cui non abbiamo bisogno.Per me disobbedire significa eliminare radicalmente quei consumi di cui non ho bisogno,cioè indotti,riscoprendone magari altri,riciclando o riparando le cose anzichè buttarle via( è gratificante e divertente farlo),rifiutare in tronco gli status symbol della società,quali auto,abiti,beauty center,discoteche,telefonini,creare una rete di acquisti solidali agroalimentare nella proprie zone,eliminare dalle proprie frequentazioni ipermercati e centri commerciali,non pagare il canone rai(e non guardare la tv),ecc ecc. Volendo si potrebbe creare una specie di vademecun a proposito col contributo di tutti,perchè molte iniziative ci sono già sparse nel territorio ma mancano di coordinamento e visibilità.L'anarchia positiva oggigiorno deve trascendere la sola visione anti-autoritaria,non deve mettere in evidenza solo lo stato e il potere ma anche i rapporti tra le persone,non solo l'economia, ma anche le relazioni culturali e l'ecologia, la sessualità, e la libertà in tute le sue forme perseguibili.Naturalmente questa versione positiva dell'anarchia non solo non critica la tecnologia in sé stessa, ma la conosce e se ne appropria senza esserne schiavo a seconda delle necessità. Non solo critica le istituzioni o le forme politiche in sé, ma cerca di concepire nuove istituzioni e nuove forme poltiche per l'attivismo e per una nuova società, incluse nuove forme di riunione, nuovi processi decisionali, nuovi modi di coordinamento, e così via. E non solo non critica le riforme in sé stesse, ma cerca di definire e di ottenere riforme non riformiste, che estendano diritti anzichè ridurli,mirate ai bisogni immediati della gente e cercando di migliorare subito la vita delle persone, per questo occorre porsi degli obiettivi chiari e convincenti volti ad impedire l'abuso dei programmi politici e la creazione ed il rispetto delle norme di interazione collettiva, per garantire solidarietà, equità, autogestione/autodetrminazione partecipativa, la diversità, e qualunque altro valore libertario e favorevole alla vita che gli anarchici condividono, la maggioranza dei cittadini italiani non sarà disposta a rischiare quello che ha, per quanto poco possa essere in alcuni casi, per perseguire un obiettivo poco chiaro.Per questo mi piacerbbe avere un contributo attivo da tutti,mettendo insieme idee,esperienze e proposizioni.