LIBERA USCITA

STUPRO ROMA: LURIDA MACCHINAZIONE FASCISTA ?


"laRepubblica" e la procura della Repubblica di Roma si chiedono:  Cosa è accaduto esattamente la sera del 16 aprile nella macchia che circonda la stazione di La Storta? Ma, soprattutto, cosa è accaduto nelle ore e nei giorni immediatamente precedenti e successivi? Mercoledì 16 aprile. Una studentessa sudafricana viene avvicinata da un uomo, Joan Rus, romeno di 37 anni, che, minacciandola con un coltello, la costringe ad appartarsi in un terreno, dove le usa ripetutamente violenza, prima di sferrarle una violenta coltellata all'addome. Una pattuglia dei carabinieri, che è stata allertata da due uomini lo arresta. La ragazza viene ricoverata con prognosi riservata all'ospedale San Filippo Neri. La notizia viene taciuta fino alle 14 di sabato 19 aprile, quando, dopo la convalida dell'arresto del romeno, è il comando del nucleo provinciale a darne conto, evitando di indicare sia le generalità della vittima che quelle dei testimoni del fatto, ma offrendo una suggestione: "L'episodio ricalca fedelmente la drammatica vicenda di Giovanna Reggiani (n.d.r.: stuprata e scaraventata in un fossato da un romeno dopo una rapina, cosa che le procurò la morte)". Il fatto non presenta alcun dubbio. La ragazza è stata violentata. La ragazza ha rischiato di morire per il colpo che ha ricevuto. Joan Rus è il suo carnefice. Non ha avuto complici nell'aggressione. Uno due uomini che hanno allertato i carabinieri si chiama Massimiliano Crepas. L'altro, che appare il più loquace, è tale Bruno Musci. Ha 53 anni, fa il meccanico, ha cinque figli. Ha precedenti per spaccio di stupefacenti e rissa, e anche due dei suoi ragazzi, Marco e Roberto, navigano in acque agitate (uno di loro è detenuto).Domenica 20 aprile, Musci è al San Filippo Neri dove, dice, è andato a far visita al fidanzato della figlia. Dove - sostiene - casualmente scopre essere ricoverata la ragazza sudafricana. E dove - sostiene ancora - altrettanto casualmente, incontra Barbara Bardelli, candidata nella lista della Rosa Bianca di Mario Baccini. Il giorno successivo, lunedì 21 aprile, Bruno Musci è sullo sfondo della stretta di mano che sigilla l'apparentamento elettorale e la firma del patto per la legalità tra Baccini e Alemanno (la foto viene pubblicata dal "Messaggero"). Lunedì 21, Gianni Alemanno si presenta non annunciato al nucleo provinciale dei carabinieri, per una visita di cortesia. Musci è ospite di ogni rete televisiva che offra un microfono. Viene battezzato l'"angelo salvatore", nessuno dice nulla sul "chi è" e sul "chi è stato"... Il romeno è difeso da avvocati di fiducia che non può permettersi e per giunta di destra. La foto di Musci con la stretta di mano Alemanno-Baccini campeggia su tutti i giornali...l'avvocato di Joan Rus, il rumeno accusato della violenza si chiamano Francesco Pettinari ed Antonio Sansoni. Voi penserete...difensori d'ufficio??..ma de che... sono avvocati di uno degli studi legali più grandi di Roma... ed allora ci si chiede.. ma come fa un uomo rumeno, che si dice avere tanti problemi di soldi, a pagare un avvocato del genere.... per giunta cerchi un po' e scopri che Francesco Pettinari ha difeso...udite udite... il magistrato Vittorio Metta indagato nell'ambito del processo "Lodo Mondadori" insieme a Berlusconi, Pacifico, Previti e il giudice Squillante....coincidenze ?... qualcuno ha sentito le televisioni parlarne???? se poi ci mettete che Pettinari è stato iscritto da giovane all'MSI dove, guarda caso, ha iniziato la sua brillante carriera Alemanno... insomma... qualche dubbio è lecito averlo su questa vicenda!!! Perché i carabinieri hanno taciuto la notizia per tre giorni? Perché gli avvocati di Rus hanno chiesto una perizia psichiatrica che, di fatto, rende impossibile di qui alle prossime settimane il suo interrogatorio? Esistono risposte. I carabinieri spiegano di aver taciuto la notizia finché è stato possibile, sia per individuare possibili complici, sia per l'impegno al rispetto della privacy assunto con i genitori della ragazza, una coppia di diplomatici. Gli avvocati di Rus (Antonio Sansoni e Francesco Saverio Pettinari, già nello studio di Wilfredo Vitalone) riferiscono di essersi trovati per caso nel processo (Sansoni, un civilista, avrebbe conosciuto Rus in occasione di un trasloco) e di aver chiesto la perizia perché il romeno disturbato lo sarebbe davvero. Una commerciante romena che conosceva Rus si presenta in Procura, riferendo di aver raccolto voci nella comunità secondo cui, quel tipo "avrebbe fatto di tutto per soldi. Anche qualcosa che potesse screditare la comunità stessa". Musci, interrogato in Procura, ammette di essere andato un po' a mano libera nelle interviste che ha rilasciato. Riferisce della decisione di farsi testimonial della campagna del centro-destra. Spiega, soprattutto, che la sera della violenza, fu soltanto l'insistenza dell'amico a convincerlo a tornare sul luogo dell'aggressione. E che, comunque, una volta tornati sul posto, la decisione fu comunque di non intervenire. Di chiamare il 112 e andarsene, prima di incontrare casualmente una pattuglia dei carabinieri. "Angeli"...COME E' "BUONA PRASSI" ITALIANA (VEDI ACCUSE A DELL'UTRI DI COMPRAVENDITA DI VOTI CON LA 'NDRANGHETA...PRIMA DELLE ELEZIONI NAZIONALI) GLI APPROFONDIMENTI VERRANNO RESI NOTI SOLO DOPO IL BALLOTTAGGIO DI ROMA (ALEMANNO-RUTELLI).NEL FRATTEMPO AL SOLO PENSIERO CHE CI SIANO TANTE E TALI OMBRE SU UNA VICENDA IN CUI E' COINVOLTA DRAMMATICAMENTE UNA DONNA FERITA NEL FISICO E NELLA PSICHE, MI PROCURA IL VOLTASTOMACO E LA RABBIA DI CHI VORREBBE...REPUTO I FASCISTI CAPACI DI QUESTO E BEN ALTRO (SONO INNUMEREVOLI GLI EPISODI DI VIOLENZA SUBITE DALLE DONNE PER MANO FASCISTA, VEDI ANCHE I MOSTRI DEL CIRCEO E LA VIOLENZA SESSUALE A FRANCA RAME) A FRONTE DELLA LORO VIGLIACCA E NOTORIA DEMAGOGIA, MA SE QUESTA VICENDA VENISSE IN SEGUITO CONFERMATA RAPPRESENTEREBBE UNA DELLE PIU' ATROCI E SCHIFOSE PAGINE SCRITTE DAI "NERI" NELLA LORO SQUALLIDA ESISTENZA. E NON SO QUANTO, CHI NE HA IL POTERE, POTREBBE UN GIORNO FARGLIELA PAGARE...ULTIMORA:E dalle audizioni di Massimiliano Crepas, uno dei due uomini che hanno avvertito i carabinieridi quanto stava accadendo, una prima novità che modifica il racconto delle prime ore: i due testimoni la sera dello scorso 16 aprile si imbatterono soltanto per caso nella pattuglia dei carabinieri a cui denunciarono l'aggressione, vicenda resa pubblica dagli stessi carabinieri solo tre giorni dopo i fatti. Nei prossimi giorni i pm hanno in programma di eseguire un sopralluogo nella zona dell'aggressione e anche di raccogliere la testimonianza della studentessa. Da questi due atti istruttori dovrebbero giungere, oltre che dettagli sullo stupro e l'accoltellamento, anche chiarimenti su alcuni punti della vicenda rimasti oscuri e in particolare su aspetti riguardanti la ricostruzione dei fatti. La procura sta, infine, cercando anche riscontri alla testimonianza su Joan Rus fatta da una romena. Si tratta di una commerciante della Storta, che riferì nei giorni scorsi di voci che circolavano nell'ambiente dei romeni di un gesto fatto per screditare la stessa comunità. I pm stanno ricostruendo il profilo dell'aggressore e del suo entourage. In questo contesto non è escluso che nei prossimi giorni gli investigatori sentiranno alcuni parenti di Rus che abitano a Roma. Secondo la testimonianza della commerciante romena, l'aggressore non viveva in una baraccopoli, ma in un appartamento non lontano dal luogo dello stupro. La moglie di Rus, partita in autobus per la Romania proprio la mattina del 16 aprile, giorno dell'aggressione, avrebbe avuto un impiego in una struttura sanitaria della capitale.  dal blog di carlofedeleO forse,  senza tanto scomodare Agatha Christie,  i fascisti sono soliti usare lo stupro come arma politica.......Era il 9 marzo del 1973, giorno in cui Franca Rame fu aggredita da 5 neofascisti. Questi la portarono su un furgoncino e la violentarono, lasciandola poi sulla strada in uno stato di totale confusione mentale. La violenza fu raccontata dall’attrice nel 1975 attraverso il monologo “lo stupro”, senza dichiarare di averla vissuta personalmente, dichiarazione che fece solo nel 1987 alla trasmissione Fantastico della Rai. La stessa Franca Rame spiega che per lei quell’evento fu così angosciante che non riuscì a parlarne per due anni nè alle persone più care e a lei vicine (tra cui il suo compagno Dario Fo) nè alle forze di polizia e al tribunale (che avrebbero dovuto proteggerla). Lo sentiva come un fatto sporco che non voleva rivelare a nessuno, un fatto che la umiliava, racconterà nel 1987 e quindi per molti anni rimase un’aggressione fatta solo di botte, ma non di stupro! Evidentemente, spiegherà Franca Rame, cercavano di convincerli a non fare più della loro professione (il teatro) uno scenario per parlare di politica. Cercavano di impaurire, e hanno trovato nella donna l’anello debole della famiglia (composta appunto da Dario Fo e il figlio). Successivamente la testimonianza del neofascista Angelo Izzo, chiarì che vi fu sicuramente una collaborazione con i carabinieri, se non che sembra che l’ordine di stuprare Franca Rame fosse partito proprio da loro. Ancora l’attrice mostrerà durante la trasmissione televisiva il quadro in cui veramente si trova una vittima di stupro. Non c’è solo la violenza sulla strada, lo stupro vero e proprio, ma una seconda violenza ferma la donna dal denunciare i suoi aggressori. E’ la violenza dei tribunali e del processo, in cui la donna viene messa a nudo, in cui la donna passa dalla parte del colpevole perchè è col comportamento della donna, con la sua vita e le sue esperienze che si giustificano gli stupratori. In fin dei conti la colpa è sempre della donna. Dopo 25 anni è stata depositata la sentenza del processo di Franca, tempo che ha permesso di arrivare alla prescrizione del reatodal blog di  kris1965 http://spazio.libero.it/kris1965/