LIBERA USCITA

Di cosa aver paura


 non dell'immigrato sfruttatoma dello stupratore immaginario(e di chi lo inventa)non delle prostitute bambine coattema dei mariti che le stuprano(col beneplacito ipocrita del clero)non del rapinatore di banchema dell'usura bancaria legale(e di chi l'avvalla)non del manifestante inermema del politico col manganello(e di chi lo vota)non del ladro di pollima del costruttore devastatore(e di chi gli spiana la strada)non del tossicodipendente reiettoma del narcotraffico mafioso(e dei loro amici istituzionali)non del cittadino contro l'inceneritorema di chi lo vuole avvelenare(e lo dimostra scientificamente)non di chi grida  libertàma di chi sottace  la verità(e dei loro servi)in realtà dovremmo aver paura di vivere nella paura tutte ma proprie tutte le cifre parlano di un'emergenza sicurezza che non esiste,ma non parlano del bilancio catastrofico di un paese sbandato,marcio nelle fondamenta,abbrutito,violento,ignorante,triste,incapace di riconoscerlo,illuso che ancora saranno gli automatismi del mercato a regolare tutto,che ancora avremo pane anzichè calci in culoil vero pericolo è l'incapacità collettiva mondiale di arrestare o anche solo rallentare l'accumularsi della devastazione psico-fisica che il capitalismo liberista ha depositato nel cuore e nella mente dell'umanità e sulla superfice fisica del pianeta.il primo passo è smetterla coll'isteria collettiva per l'ansia sicuritaria il secondo è agire là dove il mercato affonda le sue radici,cioè il consumo acritico di tutto,merci,sesso,tempo libero,pseudo cultura,informazione disorta e chi più ne ha ne metta.