LIBERA USCITA

Esercizio d'immedesimazione


Quando ero ragazzina mi piaceva leggere romanzi che raccontavano storie,i classici libri per ragazzi,e soprattutto quelli che descrivevano bene i personaggi,le epoche e i luoghi perchè mi piaceva moltissimo IMMEDESIMARMI, immaginarmi nei loro panni ,nelle loro emozioni,nel loro vissuto.Questo mi permettva di volare alto con la fantasia,ma anche di acquisire consapevolezza delle realtà altrui,così diverse dalle mie,che pure diventavano parte di me e della mia dimensione cognitiva.Col tempo questo gioco è diventato un esercizio di trasmigrazione che ha continuato a darmi piacere e mi ha aiutato ad andare oltre la parvenza delle cose,oltre quello sguardo distaccato con cui impariamo acollezionare nozioni di eventi, restandone distaccati. L'abitudine di COMPARTECIPARE  piuttosto che  esser mera  spettatrice  è un automatismo che ancora oggi mi permette di assorbire flussi mentali e compenetrare la sostanza delle cose nella loro complessa disparità, mi mette in condizione di esser vicina agli altri in una maniera non solo empatica ma soprattutto partecipativa, che purtroppo di rado riscontro nel mio vivere quotidiano. Anche quando mi pongo come ossevatrice dei comportamenti altrui vedo tanta indifferenza ,individualismo cieco,egoismi malsani che procurano solitudini e vuoti abissali,assenza di spirito solidale come se fossimo pericolosi nemici misconosciuti piuttosto che esseri umani con identici basilari bisogni . Uno sopra di tutti,il sentirsi parte del tutto,sapendo che la carne è carne ed il sangue pure,ed è identico per tutti,così come la sofferenza. Ecco,provare questo semplice esercizio d'immedesimazione,forse potrebbe ricondurci ad una dimensione più umana,ricordandoci che il"Sangue degli altri" è anche il nostro.