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NAZIM HIKMET / L' ATTUALITA' DI UN GRANDE POETA


A Mosca, al numero sei della via Pesciànaya, il tre giugno del 1963, verso le nove del mattino, morì il sessantunenne Nazim Hikmet. // Che sia morto, non ha una grande importanza. Il suo modo di essere si è realizzato ed espresso nella sua poesia, e tutto continua, salvo il rinnovarsi della sua personale felicità o infelicità e il battere faticoso del cuore tra un infarto e l' altro. I suoi amici, presenti e futuri (ne nasceranno ancora tra molto tempo), continueranno a leggerlo e a ritrovarlo.( Sintesi della postfazione del traduttore Joyce Lussu per il libro Poesie d' amore - Edizioni Mondadori collana Oscar 2002 ).LETTERE DAL CARCERE A MUNEVVER(Prigione di Bursa, Anatolia) 1948I tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhiche tu venga all'ospedale o in prigionenei tuoi occhi porti sempre il sole.I tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhiquesta fine di maggio, dalle parti d'Antalya,sono così, le spighe, di primo mattino;i tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhiquante volte hanno pianto davanti a meson rimasti tutti nudi, i tuoi occhi,nudi e immensi come gli occhi di un bimboma non un giorno han perso il loro sole;i tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhiche s'illanguidiscano un poco, i tuoi occhigioiosi, immensamente intelligenti, perfetti:allora saprò far echeggiare il mondodel mio amore.I tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhicosì sono d'autunno i castagneti di Bursale foglie dopo la pioggiae in ogni stagione e ad ogni ora, Istanbul.I tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhiverrà un giorno, mia rosa, verrà un giornoche gli uomini si guarderanno l'un l'altrofraternamentecon i tuoi occhi, amor mio,si guarderanno con i tuoi occhi.