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IL PROF. MARINO NIOLA SULLA CAPACITA' EVOCATIVA DEL CIBO


Il cibo è la materia prima della nostra storia. E il registro della nostra memoria. Perché se è vero che noi siamo ciò che mangiamo è ancora più vero che le esperienze alimentari dell' infanzia sono quelle che ci segnano per la vita. La nostra stessa venuta al mondo è un battesimo del sapore, un' esplorazione sensoriale dell' universo materno. Il latte prima di tutto. Poi arriva la cucina. E ci dà l' imprinting incancellabile della tradizione che ci accompagna per sempre. Trasferimenti, migrazioni, viaggi non riescono a rimpiazzare quel richiamo dell' origine, quel gusto inconfondibile che ci ricorda la meglio età. Come succede agli Italiani all' estero che, oltre all' ostacolo della lingua straniera, si trovano di fronte a una gastronomia altrettanto straniera. E per non sentirsi spaesati due volte restano tenacemente attaccati alle tradizioni culinarie della loro terra: "la ricetta di mammà".// E per la stessa ragione gli arancini di Montalbano diventano un emblema identitario che ha il sapore dolceamaro della giovinezza. Una passione che per il commissario più famoso d' Italia è più forte perfino dell' amore.// Perché un cibo riesca ad avere questa capacità evocativa deve però avere dalla sua la forza della tradizione. // Ecco perché il ragù della domenica, l' uovo battuto della nonna, il pane con olio e sale continuano a parlarci di noi. Mentre è molto difficile che un carpaccio di polpo, una tartare di tonno, un piatto di taboulé, un crudo di crostacei possano ricordarci qualcosa. Perché sono piatti da eterno presente. Nati globish. Apolidi, più che cosmopoliti. Sono dei non-luoghi della memoria. ( Sintesi dell' articolo di Marino Niola pubblicato su La Repubblica del 16/03/2013).Nota aggiuntiva:Marino Niola è attualmente professore di Antropoligia dei simboli, Antropologia delle arti e della performance, Miti e riti della gastronomia contemporanea presso l'Università degli Studi di Napoli Suor Orsola Benincasa ed è anche coordiantore del Laboratorio di Antropologia Sociale.