Vivere al NATURALE

Finalmente una notizia consolatoria


Dopo lo sgomento della vicenda di Ahmetovic, l'assassino Rom che investì 4 minorenni strappandoli alla vita, mentre era alla guida del suo furgone totalmente ubriaco e l'indignazione di tanti che soprattutto attraverso la Rete si sono fatti sentire, Marco Ahmetovic resterà in carcere, unico rammarico è che la notizia non è stata diffusa come dovrebbe essere, altro sintomo che il giornalismo è invaso solo dal sensazionalimo popolare: lo ha deciso il gip di Ascoli Piceno Annalisa Gianfelice, con l’ennesimo colpo di scena, il terzo in meno di 24 ore. Niente domiciliari a Roma nel campo nomadi per il rom, come aveva invece deciso ieri lo stesso gip in relazione alla tentata rapina ad un ufficio postale, ma nemmeno nel residence di Porto d’Ascoli dove Ahmetovic era già stato detenuto per tre mesi, come stabilito stamani dalla corte d’Appello di Ancona, competente sulla strage di Appignano del Tronto. Il giudice Gianfelice ha revocato poco fa l’ordinanza con cui ieri aveva concesso al rom la detenzione domiciliare nel campo nomadi della Capitale dove risiede la sorella, e da dove il ventiduenne si sarebbe dovuto recare tutti i giorni, per cinque giorni alla settimana, in una struttura per il recupero di dipendenti da alcolici. Non ritenendo idonea neanche la sistemazione nell’appartamento di Porto d’Ascoli dell’amico Marco Fabiani, il giudice ha scelto di lasciare Ahmetovic in cella, nel supercarcere di Marino del Tronto. Il gip di Ascoli Piceno Annalisa Gianfelice, nel motivare la scelta di revocare la concessione dei domiciliari concessi non più di 24 ore fa ad Ahmetovic, ha tenuto conto della decisione della Corte d’Appello di Ancona che, bocciando la destinazione del campo nomadi, aveva precisato che, da indagini svolte dalla Procura Generale, nel centro stesso potevano essere ospitate solo persone autorizzate dal Comune di Roma. Autorizzazione che evidentemente non è stata concessa a Marco Ahmetovic. Per il gip di Ascoli non è però idonea a ospitare il rom neanche la sistemazione nel residence di Porto d’Ascoli. Una convinzione che trae spunto - è presumibile - dal fatto che da lì, con l’aiuto di chi gli stava vicino e di un agente pubblicitario, il rom ha fatto parlare di sé per il tentativo di sfruttare a fini promozionali la sua immagine. Un grazie a tutti quelli che hanno scosso le coscienze...