I Verdi e L'ambienteTratto dal libro: Politicamente Scorretto |
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Era marzo e la brezza canterina del mare soffiava sulle mie timide gote rosee. Ero felice con il volto rivolto al sole, sorridendo mi affacciavo alla primavera che mi abbracciava e mi sussurrava la sua ninna nanna. Non mi ero accorto, incautamente, che mentre il mio pensiero volava via… e a più riprese, in verdi contorsioni pindariche, sull’avvenire dell’ambiente nel nuovo millennio, inciampavo in un cumulo multiforme e maleodorante di rifiuti in plastica... era un bazar colorato e minaccioso che mi trascinava nel gorgo infernale di un’immensità di maldestri rifiuti urbani. Ero solo… mi resi conto solo allora, filosoficamente parlando, che ero solo, non potevo fare affidamento sul mio bagaglio culturale per superare l’ostacolo, questa volta dovevo agire… E come? Come fa un ambientalista fiero di sé e coerente con se stesso di fronte ad un’aberrazione ambientale. Ma io sono nato a Zurigo e mio padre è Danese, non ho mai incontrato un così grande imbarazzo ambientale… Mamma mi diceva che non dovevo andare in Italia e soprattutto a Napoli... E io? Che testa dura! Ma che faccio? Mi faccio sopraffare? Devo trovare una soluzione e subito. Chiamo la polizia che mi dice: “Qui è così, c’è uno sciopero… Forse la camorra ha ordinato di non prelevare i rifiuti, ci sono interessi miliardari sullo smaltimento dei rifiuti”. Mio Dio! Ma l’Italia in televisione sembrava più pulita, più onesta! Io sono un Omeopata... un Fitoterapeuta con tanto di deontologia, sono candidato nei Verdi e mi sento verde! Nella confusione in cui versavo vidi due bambini che si tiravano addosso terra e immondizia, ci giocavano… Ebbi un’illuminazione: chi ci dice che tutto ciò è malvagio? E’ l’uso che se ne fa, anche dell’immondizia, che è importante. Perché no? Un’idea mi balzava davanti agli occhi e mi rischiarava le idee: “Non è sbagliato allora”, conclusi tra me e me… Un’euforia pervase tutto il mio essere, dovevo comunicarlo ai miei amici di sezione: “Sposiamo la spazzatura e l’ambiente, impariamo a convivere con i rifiuti, i rifiuti sono una parte di noi che non possiamo rifiutare”. Finalmente avevo superato il conflitto e capito che una cosa, quando o non ti piace o non puoi cambiarla, devi inglobarla. Metterti contro è poco saggio. Questo è anche un principio della grande scuola orientale "Zen", un po’ come dire: fai finta che non esiste e ti accorgi che il sole torna a sorriderti. D'altronde siamo coerenti, il nostro è un sole che ride, è il simbolo della natura e bisogna essere ottimisti, no? Applicato questo principio ho capito che il partito ed io eravamo ad una svolta epocale: non più le solite fugaci polemiche distruttive, ma tolleranza democratica. Così quando mi trovo in un cumulo di merda e rifiuti sapete cosa faccio? Sorrido, sono felice, strappo un fiore e scrivo una poesia, che sia una lode alla vita, alla scienza che sposa la natura e al nuovo millennio! Oggi provo a camminare tra le strade, perché no, tra i rifiuti e immagino per un attimo che i rifiuti si trasformino in fiori. Provateci anche voi: è bellissimo, ti senti più leggero, interpreti la realtà diversamente, divieni più ottimista, ti si alza l’umore e fiducioso del futuro sai quello che è giusto perché hai le idee chiare ora, anche se navighi in un cumulo di rifiuti, avrai sempre la tua boa ideologica “VEDI?” che ti sorreggerà e non ti farà naufragare nella grigia realtà. ( Tratto dal libro: Politicamente Scorretto ) Link: http://www.libreriauniversitaria.it/libri-autore_attanasio+rolando-rolando_attanasio.htm |