Nicola D'Agostino

LA CIPRIA DEL MOSTRO


 Avete mai visto un mostro darci dentro con la cipria per apparire bello? Non siate frettolosi nel rispondere, pensateci bene. Va bene, ve lo dico (devo fare sempre tutto io....). Allora: il “sistema” è il mostro, la giustizia è la sua cipria. Mi spiego: la storia del crimine dimostra che lo stesso non è eliminabile completamente, e difatti, per quanto le pene siano severe o per buone che siano le condizioni di vita che fanno da cornice alle peggiori malefatte, vi sarà sempre un delitto per cui Rai e Mediaset andranno in brodo di giuggiole, o una truffa, o quant'altro vada a dare uno scossone violento alle serene abitudini delle persone “perbene”. Del resto si tratta di episodi eccezionali confinati in una cornice domestica - che pur stuzzica appetitose prurigini di varia natura - e contro i quali non v'è provvedimento che possa azzerarli. Ma le cose sono un po' diverse in ordine ai reati commessi dalla criminalità organizzata, perché una precisa volontà politica di debellare fenomeni come il traffico di droga, di armi, di sfruttamento dei più deboli, io non la vedo. Non dico che ogni singolo governante che si insedia nei posti di potere sia determinato a rendersi direttamente complice degli illeciti menzionati, questo no. E' il sistema nel suo complesso che reca in sé una sorta di infezione cronica, una specie di tumore che non è possibile estirpare completamente senza ledere organi vitali della economia mondiale. Una buona parte del prodotto interno lordo mondiale, sebbene non scritto (ovviamente) nei bilanci ufficiali, è costituito da una voce sicura ma nascosta: il crimine organizzato. Milioni (se non miliardi) di persone vivono grazie al danaro ricavato dal crimine organizzato, o direttamente da questa attività illecita (il che li rende vulnerabili perché complici), o, cosa ancor più interessante, inserendosi nella rete delle attività lecite create per il fenomeno a cui il crimine è costretto a ricorrere dopo aver prodotto danaro “sporco”: il riciclaggio. Ci sono negozi di ogni tipologia, (forse anche studi professionali?) dove i lavoratori che operano possono anche ignorare che ciò che gli ha consentito di sentir proferire la fatidica parola: assunto! sia stato il danaro proveniente dal meretricio di qualche nigeriana sfruttata per vendere il suo corpo (è solo un esempio: fate volare la fantasia per reperirne altri). Se ad un tratto fossero debellate tutte le attività del crimine organizzato, l'economia del mondo imploderebbe e per lungo tempo avremmo povertà e carestie. Altro che qualche innocua recessione! Insomma, una motivazione effettiva per eliminare il fenomeno non c'è. Non è questione di risorse, di collaborazioni internazionali, eccetera. E' un dilemma a sfondo economico: Senza crimine, non si mangia, o non si mangia così bene. Il bravo Magistrato, il bravo Carabiniere e chiunque altro soggetto chiamato a vario titolo a combattere, a reprimere ciò che in realtà non conviene eliminare, il sistema giustizia nel suo complesso, insomma, sembra usato più come una sorta di vasca del “troppo-pieno” per limitare gli eccessi della criminalità, il travalicamento di un perimetro non disegnato e pur presente, quello delle persone “perbene”, che non devono vedere, non devono sapere, non devono turbarsi. Il sistema delle persone “perbene” si è organizzato. Si organizza ogni giorno. Ogni giorno è una gran festa. La faccia del sistema, quella vera, è decisamente orribile. E' la faccia di un mostro, ma usa la buona giustizia per truccarsi, per nascondere gli orrori profondi e presentarsi “bello”. Ma è solo un po' di cipria sulla faccia del mostro.Nick.