NEL QUI E ORA

PRENDERSI CURA DI SÈ


Per prendermi cura di me ho sempre cercato di fare ciò che mi piace, che mi emoziona e mi entusiasma. Ho curato l'alimentazione perchè fosse più consapevole, etica e sana. Ho imparato a guardarmi allo specchio ed accettarmi nonostante i miei difetti fisici. Ho lavorato interiormente per diventare sempre più consapevole dei miei meccanismi di difesa, delle ombre, dei talenti, della mia vera natura. Ho sempre ritrasformato gli eventi negativi in eventi di crescita. Ho lavorato sul risentimento, sulla gelosia, sull'invidia, sul senso di abbandono. Pensavo bastasse.Ma nel qui e ora sono arrivata ad un nuovo scoglio e c'ho dovuto battere forte la testa per capire, per capirmi e per mettere in movimento nuove strategie. Ancora una volta è stato il mio corpo a darmi il campanello d'allarme, ancora una volta lui...fedele compagno di viaggio, sempre attento a rendermi presente che a volte "la mente mente"...ma il corpo no, mai. Senso di spossatezza, voglia costante di piangere, evitamento degli ambienti sociali e socievoli, bassissima tolleranza, bisogno di star sveglia fino a notte tarda e la mattina trascinarsi come uno zombie. Questo è stato il mio ritmo nelle ultime settimane.La sera del giorno in cui ho compiuto 35 anni, mercoledì, dopo il lavoro, stremata mi sono sdraiata sul divano ed ho iniziato a piangere a dirotto...e così son rimasta fino a che sono arrivate a soccorrermi moralmente le mie amiche. "Cos'hai?"- "Non lo so, sono stanca". Non mi sono mai vista così prima. Nemmeno le mie amiche mi hanno mai vista così, credo nessuno mi abbia mai vista così.Oggi mi hanno trascinato dal medico e io ancora a dire "Ma cosa gli dico? Io sto bene fisicamente e per il resto...è solo stress...è normale dopo questi mesi di sovraccarico, il mobbing costante al lavoro, dopo il trasloco, dopo i fallimenti amorosi...ci sta tutto. Mi ripiglio in fretta, mica c'è bisogno di andare dal medico, ce la faccio anche da sola".Racconto al medico del periodo e dei sintomi fisici per me blandi ma sicuramente nuovi che si sono presentati nelle ultime settimane e lui sentenzia: sei depressa, hai livelli bassissimi di serotonina, devi staccare assolutamente dal lavoro e prenderti cura di te...solo di te. Mi ha prescritto un antidepressivo (che????...prenderò il corrispettivo a formulazione naturale al massimo mica roba chimica) e mi ha detto che farò pausa dal lavoro per un mese.Mentre tornavo a casa pensavo che io sono una lottatrice, che non sono una femminuccia debole e piena di fragilità, che non mi spaventano le sfide e che, nonostante lo stress del periodo non mi sento depressa, non sto male. Certo, non provo particolare piacere a fare le cose, nemmeno quelle che mi piacciono a dire il vero. Certo, non ho voglia di uscire e nemmeno di parlare con la gente. Certo, al lavoro non riesco più ad usare la diplomazia, salto per un nonnulla e vorrei sterminare praticamente tutti i miei colleghi almeno idealmente ;-). Però sto bene. O forse no?Forse prendersi cura di sè significa anche accettare l'aiuto esterno e soprattutto imparare a chiederlo. Ma per chi ha sempre tirato il carretto, per chi come me è nata come primogenita, con alle spalle una sorella disabile da proteggere e da accudire al posto dei genitori assenti per lavoro...per chi come me ha inculcato dentro di sè un forte senso del dovere, il bisogno di essere forte sempre, il bisogno di rispondere a tutte le aspettative esterne e di deluderne il meno possibile. A chi come me, lavora giorno dopo giorno a stretto contatto con persone malate, fragili, bisognose...è concesso stare male? È concesso ammettere di avere dei momenti in cui si cade? È concesso chiedere aiuto? È concesso chiedere attenzione e non solo darne?Probabilmente si...ed è ora che lo impari. È ora che metta in pratica quello che dico. Stimolo gli altri a volersi bene, a mettersi al primo posto...e poi m'impongo di essere invincibile.Ma non lo sono. Ora è il mio momento di pausa, di recupero di energie, di trasformazione del mio futuro. Per poi spiccare il volo...con rinnovato entusiasmo, gioia e vitalità. È il mio momento, quello in cui mi curo di me e decido di dimostrare a me stessa che anch'io merito. Ma per farlo devo amarmi sul serio, mica solo dirlo. Questo mese sarà il mese in cui rinascerò.Un abbraccio caldo a chi passa di qui, a chi ha imparato già ad amarsi e a chiedere aiuto in caso di bisogno, ma in particolare a chi come me...lo sta imparando ora...